Le falsità di Marco Travaglio su Mattarella, Savona e l’uscita dall’euro

28/05/2018 di Redazione

Marco Travaglio ha pubblicato un editoriale, “Cose da pazzi”, molto critico nei confronti del presidente della Repubblica per il suo rifiuto di nominare ministro Paolo Savona, che ha portato alla rinuncia dell’incarico da parte del presidente del Consiglio Conte. Il direttore del Fatto Quotidiano scrive come «ieri sera si è degnato di spiegarci il suo veto-diktat, che avrebbe avuto un senso fino a sabato, ma suonava fasullo dopo la lettera di Savona. Che, appunto, dissipa i suoi timori per la “fiducia degli operatori economici e finanziari”e smentisce quelli di una “fuoriuscita dall’euro”».

Marco Travaglio dice una bugia su Savona che non vuole uscire dall’euro

Travaglio può pensare quello che vuole sul no di Mattarella al ministro dell’Economia indicato da Salvini e Di Maio, ma ciò che scrive non è vero. Paolo Savona ha pubblicato una lettera su un sito, Scenarieconomici.it, che rappresenta il portale più seguito tra quelli schierati contro l’unione monetaria e per l’uscita dall’euro. Nella missiva l’ex ministro dell’Industria del governo Ciampi ha confermato le sue idee sulla necessità di portare l’Italia fuori dalla valuta comune. Lo dice all’inizio della missiva, che forse Travaglio si è perso. «Non sono mai intervenuto in questi giorni nella scomposta polemica che si è svolta sulle mie idee in materia di Unione Europea e, in particolare, sul tema delleuro, perché chiaramente espresse nelle mie memorie consegnate allEditore il 31 dicembre 2017, circolate a stampa in questi giorni, in particolare alle pagine 126-127», scrive il professor Savona.

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L’economista, legittimamente, rivendica il suo pensiero espresso in questa frase tratta dalla sua autobiografia, citata espressamente nella lettera di Scenari economici: «Battere i pugni sul tavolo non serve a niente. Bisogna preparare un piano B per uscire dall’euro se fossimo costretti, volenti o nolenti, a farlo». Secondo Paolo Savona l’Italia deve predisporre un piano per l’uscita dall’euro se l’Europa non accetterà la politica fiscale di un governo orientata a non rispettare i Trattati europei, e la Costituzione italiana, in materia di pareggio strutturale di bilancio. Sergio Mattarella ha espresso il suo rifiuto di non nominare ministro dell’Economia chi ha più volte indicato l’uscita dall’euro come via di soluzione ai problemi del Paese, senza mai smentirlo, a differenza della bugia scritta da Travaglio. Che omette anche di ricordare come il presidente della Repubblica si sia detto favorevole a nominare il leghista Giancarlo Giorgetti a ministro dell’Economia, così come avrebbe concesso l’interim del Mef al presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

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