Salvini vuole rinchiudere 500 mila migranti irregolari in centri di permanenza per i rimpatri

La Lega vuole rinchiudere 500 mila migranti irregolari in centri di permanenza per i rimpatri da costituire presso ogni regione, dalla capienza adeguata a contenere ogni straniero che è entrato o soggiorni in Italia senza averne i titoli. Si tratta di una proposta inserita nel contratto di governo siglato da M5S e Lega, ma sottolineata con un colore rosso, visto che rimane un punto di dissenso tra le due parti.

La proposta della Lega di rinchiudere mezzo milione di migranti irregolari

I Cinque Stelle, come aveva ribadito Salvini dopo l’ultima consultazione del presidente della Repubblica, hanno posizioni sull’immigrazione distanti da quelle del Carroccio. La chiusura di mezzo milione di persone nei centri di permanenza per i rimpatri è la proposta più estrema fatta da Salvini sul tema. Al di là della retorica molto aggressiva, una simile misura rappresenterebbe una svolta draconiana con pochi precedenti nella storia del contrasto all’immigrazione irregolare a livello mondiale.

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A pagina 17 del contratto di governo si legge: «Occorre prevedere, contestualmente, l’individuazione di sedi di permanenza temporanea finalizzata al rimpatrio, con almeno uno per regione, e con una capienza tale da garantire il trattenimento di tutti gli immigrati il cui ingresso o soggiorno sia irregolare, presenti e rintracciati sul territorio nazionale. Ad oggi sarebbero circa 500 mila i migranti irregolari presenti nel nostro territorio, e, pertanto, una seria ed efficace politica dei rimpatri risulta indifferibile e prioritaria». La proposta inserita dalla Lega cita esplicitamente i centri di permanenza per il rimpatrio, le strutture dove sono trattenuti i migranti, istituiti come centri di permanenza temporanea dalla legge Turco-Napolitano, e poi diventati centri di identifazione ed espulsione, Cie, con la Bossi-Fini. Al momento i centri di permanenza per il rimpatrio, il nuovo nome adottato con il decreto Minniti del 2017, sono quattro, e hanno una capienza totale di 359 posti.

Come funzionano i centri di permanenza per i rimpatri che Salvini vuole moltiplicare all’infinito

Secondo l’attuale normativa i migranti irregolari possono essere trattenuti nei CPR per un massimo di 30 giorni, prorogabile di ulteriori 15 giorni, e soggetto a ulteriori allungamenti in casi diversi come rischio di fuga o elevato pericolo. I migranti non sono trattenuti però solo nei CPR, ma anche, con modalità meno rigide, nei centri d’accoglienza – hotspot , e nei CARA, i centri di accoglienza per i richiedenti asilo. Queste strutture possono ospitare circa cinque mila persone come capienza totale.

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Al di là del giudizio sulla lesione dei diritti umani nell’imporre la prigione di massa agli stranieri irregolari, la proposta di Salvini appare semplicemente irrealizzabile. Trasformando tutte le attuali strutture di accoglienza in centri di permanza per rimpatri si arriverebbe a poco più di 5 mila irregolari da trattenere. Nel contratto di governo si stima come i migranti irregolari siano 500 mila. Dovrebbero essere costruite imponenti strutture detentive, in numero molto maggiore rispetto alle casi circondariali presenti in Italia. Al momento esiste nel nostro Paese un grave e troppo sopravvalutato problema di sovraffollamento carcercario, visto che ci sono circa 62 mila detenuti in prigioni che ne dovrebbero ospitare meno di 50 mila. Salvini propone costruire delle strutture simili alle prigioni con una capienza tale da trattenere mezzo milione di persone.

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