Noura Houssein, 19 anni, vittima di stupro coniugale: ha pugnalato il marito, rischia la pena di morte

Il caso di Noura Houssein è simile a quello di tante altre ragazze in Sudan. È stata processata per aver pugnalato fatalmente il marito, nel tentativo di uno stupro coniugale. Il giudice ha emesso una sentenza di pena di morte, che può essere appellata entro 15 giorni. Ma il suo caso ha smosso le coscienze del mondo intero e ha avviato una mobilitazione senza precedenti a colpi di hashtag #SaveNoura e #JusticeForNoura.

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Noura Houssein, cosa è successo e chi è

In Sudan l’età minima consentita per il matrimonio è 10 anni e, inoltre, lo stupro coniugale è consentito. Noura è stata data in sposa al marito quando aveva soltanto 15 anni. In un primo momento, rifiutò di vivere insieme all’uomo, fuggendo con la complicità di alcune donne della sua famiglia. Tuttavia, gli uomini del suo nucleo familiare l’hanno costretta a tornare da colui che aveva sposato. Dal momento, però, che rifiutava di condividere il letto coniugale con lui, la donna è stata bloccata da due familiari del marito ed è stata stuprata per lui una prima volta.

Quando l’uomo ci ha provato una seconda volta, Noura Houssein ha deciso di pugnalarlo. La donna, che ora ha 19 anni, non ha ricevuto il perdono da parte della famiglia del marito e, per questo motivo, è stata processata. Proprio ieri, i giudici del tribunale di Omdurman hanno stabilito per lei la pena di morte, con possibilità di fare ricorso entro 15 giorni.

Noura Houssein, l’opinione pubblica si mobilita

Al suo processo si è radunata una incredibile folla di persone che hanno cercato di difendere le ragioni di Noura fino all’ultimo momento. «È in uno stato di completo shock dopo la sentenza di ieri – ha dichiarato alla CNN il suo avvocato, Adil Mohamed Al-Imam -. Noura non è stata abbandonata soltanto dalla legge, ma anche dalla sua famiglia».

Il suo caso, ora, è seguito dall’intera comunità internazionale: è stata fatta una campagna molto forte sui social network per far conoscere al mondo intero la sua storia, è stata organizzata una petizione per aiutarla. Ma i tempi della giustizia in Sudan sono davvero brevissimi. Il suo caso rischia di entrare nella lunga lista di quelli legati allo stupro coniugale, una pratica davvero crudele, che priva la donna dei suoi diritti basilari.

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