Pepe Reina e il messaggio «grazie fratè» all’uomo della camorra

L’intercettazione telefonica risale al 16 maggio 2014 ed è stata riportata dal Fatto Quotidiano. Si tratta di un messaggio breve rivolto dal portiere del Napoli Pepe Reina – ormai vicino al trasferimento al Milan – al cellulare di Gabriele Esposito, che ha sulle spalle una condanna in primo grado perché considerato affiliato al clan Sarno della camorra, un Daspo e un arresto – avvenuto proprio nella giornata di ieri – nell’ambito di un’operazione delle forze dell’ordine che indaga su un presunto riciclaggio di denaro.

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Pepe Reina messaggio a Gabriele Esposito, l’intercettazione riportata dal Fatto Quotidiano

Il messaggio di Reina – come riportato dal Fatto Quotidiano – sarebbe stato inviato a Esposito per ringraziarlo di avergli organizzato una giornata rilassante in un centro massaggi. Lo stesso giornale diretto da Marco Travaglio ha ipotizzato che questo tipo di relazione fosse alla base di quella battuta di Aurelio De Laurentiis (le famose «distrazioni extra-campo») alla cena di saluto alla squadra dello scorso anno, che aveva incrinato pericolosamente i rapporti tra il portiere spagnolo e la società.

Nelle carte degli inquirenti si annota anche che Pepe Reina si sarebbe fatto prestare da Esposito una Porsche Panamera, che gli investigatori avrebbero riempito di cimici. Ovviamente, secondo quanto si apprende in queste ore, non è emersa alcuna notizia di reato per il portiere che tra due settimane chiuderà la sua esperienza al Napoli. Tuttavia, resta sempre la conferma di legami delle famiglie legate in qualche modo ai clan con i calciatori.

Pepe Reina messaggio, cosa era successo con Paolo Cannavaro

Sempre all’interno di un’informativa delle forze dell’ordine si riassume il presunto rapporto tra l’allora capitano degli azzurri Paolo Cannavaro e la famiglia Esposito. Noleggi di autoscafi (quello che Gonzalo Higuain utilizzò per la sua gita a Capri, durante la quale scivolò dagli scogli), progetti imprenditoriali. Nemmeno Cannavaro è indagato – doveroso precisarlo – ma questi legami di persone con problemi con la giustizia e i calciatori sono sempre da attenzionare.

(FOTO: ANSA / CESARE ABBATE)

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