Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro sono in grave ritardo coi rimborsi, in violazione delle regole post “Rimborsopoli”

04/05/2018 di Redazione

Alfondo Bonafede e Riccardo Fraccaro, due dei parlamentari più importanti dei Cinque Stelle, sono in grave ritardo nella restituzione dei rimborsi. Come indicato dal Foglio e mostrato nel sito Tirendiconto.it., il deputato toscano vicinissimo a Luigi Di Maio e il questore della Camera dei Deputati hanno rendicontato la restituzione dei loro rimborsi solo fino a settembre e ottobre 2017.

Rimborsi
Alfonso Bonafede non ha rendicontato i rimborsi di ottobre, novembre e dicembre 2017

 

 

Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro sono in grave ritardo coi rimborsi, in violazione delle regole post “Rimborsopoli”

Si tratta di una aperta violazione delle regole impartite ai parlamentari e ai consiglieri regionali dopo lo scoppio della cosiddetta “Rimborsopoli”, la mancata restituzione dei rimborsi, via bonifici truccati o ritardi non giustificati, della quota eccedente rispetto all’utilizzo delle indennità ricevuti dagli eletti pentastellati che sono erogati al fondo per il microcredito alle Pmi.

 

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Per contrastare l’impatto mediatico della vicenda il M5S aveva impegnato i propri rappresentanti nelle istituzioni a rendicontare la restituzione dei rimborsi entro il 31 gennaio del 2017.

Rimborsi
Riccardo Fraccaro non ha rendicontato i rimborsi di novembre e dicembre 2017

 

La spiegazione del M5S sui mancati rimborsi di Alfonso Bonafede, Riccardo Fraccaro e altri diciotto parlamentari

A oltre tre mesi dall’ordine pentastellato diversi parlamentari però non hanno effettuato il rendiconto dei rimborsi. I nomi più importanti sono Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, che sono due dei deputati più legati al capo politico M5S Luigi Di Maio. Oltre a loro due, secondo il Foglio sono in ritardo anche altri quattordici deputati e quattro senatori. Alla testata diretta da Claudio Cerasa i Cinque Stelle hanno spiegato che i ritardi potrebbero essere esser stati causati dagli uffici che devono elaborare i dati, e non dai mancati bonifici dei singoli parlamentari rendiconati sul sito tirendiconto.it.

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