Si finge onorevole 5 stelle per telefonare gratis. Arrestata coppia per furto d’identità

27/04/2018 di Redazione

Da funzionari dello Stato del Vaticano a onorevoli della Repubblica Italiana. Stefano Ramunni, il re delle truffe, ed il suo giovane discepolo Giovanni Chiaramonte, 25 anni, sono stati nuovamente arrestati. La loro ultima scarcerazione risale a venerdì pomeriggio dal carcere di Santa Bona, dove erano stati rinchiusi dallo scorso gennaio. Lunedì i carabinieri di Genova li hanno fermati per nuovi episodi di furti d’identità. In particolare quella dell’onorevole veneziano del Movimento Cinque Stelle Alvise Maniero.

Ramunni e Chiaramonte – spiega la Tribuna di Treviso – in quei tre giorni di libertà sono riusciti a falsificare una carta d’identità a nome del parlamentare veneziano e con quella si sono presentati in un negozio di telefonia per farsi modificare il piano aggiungendo un loro numero: in tale caso, se l’operazione fosse arriva a termine, sarebbero state accreditate a Maniero le loro spese telefoniche.

L’arresto di Ramunni (difeso dall’avvocato Fabio Crea) e del socio è stato messo a segno lunedì sera a Genova ad opera dei carabinieri. Tre le accuse che la procura contesta ai due “ladri d’identità”: possesso di documenti falsi validi per l’espatrio, tentata truffa e sostituzione di persona.

Ieri mattina a Genova s’è tenuta l’udienza di convalida dell’arresto. Il giudice delle indagini preliminari del tribunale ligure, ha convalidato l’arresto di Ramunni e Chiaramonte, nonostante la difesa, con l’avvocato Crea, avesse chiesto la scarcerazione in quanto per i reati contestati non è previsto l’arresto.

Ad incastrarli, però sono stati nuovamente due documenti a loro nome di funzionari diello Stato del Vaticano. Documenti palesemente falsi, secondo la difesa e quindi difficilmente utilizzabili. Non per il gip che ha deciso di tenere Ramunni e Chiaramonte dietro le sbarre per possesso di documenti falsi validi per l’espatrio. Quello della scarcerazione di Ramunni era diventato un caso nazionale dopo che ad esso s’era interessata la popolare trasmissione televisiva delle Iene su Italia1.

Domenica scorso la iena Giulio Golia si era occupato proprio dello strano furto di quelle identità. Avevo scoperto come, in un Internet Point di Padova, erano stati scaricati dati e codici fiscali di numerose persone tra cui quella del parlamentare 5 stelle. Golia aveva perso per un soffio l’opportunità di intervistare Ramunni. Ma l’intervista è riuscito a farla lunedì sera, dopo averli rintracciati a Genova e prima che venissero di nuovo arrestati.

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