L’uomo che ha lanciato il cane dal balcone e ha detto: «Tutte ‘ste pajacciate pe’ n’animale»

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Succede a Roma, il figlio era in lacrime

Roma, pomeriggio del 18 aprile. Nel tepore primaverile della Capitale si sentono delle urla. Siamo in via Tor Carbone, all’interno del raccordo anulare. Urla, ma anche guaiti. L’uomo che si affaccia al balcone della palazzina ha un Jack Russel tra le mani, lo stringe al collo. Poi lo lascia precipitare al suolo. Il figlio – 15 anni e tanto affetto per quell’animale da compagnia – è in lacrime.



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UOMO LANCIA CANE DA PALAZZINA DI 21 METRI

Il cane è precipitato da un’altezza di circa 21 metri. Una distanza troppo grande per non essere fatale. I vicini di casa, inorriditi dalla scena a cui avevano appena assistito, non hanno esitato a chiamare la polizia. Gli agenti hanno ritrovato il ragazzino di 15 anni nel cortile del palazzo, con il corpo ormai esanime del cane tra le braccia.

Il padre, italiano di 44 anni, è sceso in strada quando ha visto il dispiegamento delle forze dell’ordine. «Tutte ‘ste pajacciate pe’ n’animale» ha urlato con disprezzo. La polizia, a quel punto, ha cercato di spiegare all’uomo che quel suo atteggiamento era punibile. Lui ha iniziato ad agitarsi, tanto che si è reso necessario l’utilizzo di spray al peperoncino per immobilizzarlo. Dopodiché, il 44enne è stato accompagnato in commissariato dove è stato denunciato per maltrattamento di animali e resistenza a pubblico ufficiale, mentre alcuni impiegati dell’azienda locale che si occupa di rifiuti, l’Ama, hanno preso in consegna la salma del cane.



I MALTRATTAMENTI DI ANIMALI A ROMA E NON SOLO

Non è il primo episodio di maltrattamenti su animali che si registra nella Capitale. Molto conosciuta, a livello mediatico, è la storia di una residente in zona San Giovanni in Laterano: diverse associazioni animaliste hanno monitorato i suoi comportamenti e sostengono che la donna sia solita lanciare gatti dalla finestra della sua abitazione. Ma in tutta Italia si moltiplicano le denunce per maltrattamenti di animali: la scorsa estate fecero scalpore le uccisioni di diversi esemplari di cani in Calabria (il cane Angelo di Sangineto o il cane impiccato durante una festa di paese a Zungri). Atteggiamenti inspiegabili che non trovano alcuna giustificazione.