Di Maio e M5S non sanno cosa dire e fare sulla Siria

12/04/2018 di Redazione

Di Maio e M5S non sanno cosa dire e fare sulla Siria. La realtà della politica estera si sta abbattendo sulle ambizioni di guida dell’Italia dei Cinque Stelle, evidenziando la loro confusione sul più importante tema a livello mondiale. Luigi Di Maio a Porta a Porta è stato oltremodo evasivo sulla Siria.

Di Maio e M5S non sanno cosa dire e fare sulla Siria

Il capo politico M5S ha ribadito ciò che aveva detto appena uscito dalla prima consultazione con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la conferma dell’alleanza con la Nato e l’UE come primo punto di un governo Cinque Stelle, cercando però di mediare con l’anima pacifista e isolazionista del Movimento: «Proprio perché siamo alleati degli Usa e dell’Occidente credo si debba consigliare i nostri alleati in un’ottica di pace sempre, e quindi mettiamo la diplomazia».

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Una dichiarazione tanto condivisibile in astratto quanto insignificante sulla scelta che l’Italia dovrà prendere, ovvero cosa fare in caso di un attacco aereo degli Usa appoggiato probabilmente da Regno Unito e Francia.  Su questo punti a Porta a Porta Di Maio è stato infatti molto evasivo, mostrando una chiara difficoltà a prendere una posizione.

«Spero che non si arrivi a che ci chiedano le basi per bombardare la Siria. È utile come alleati trovare una soluzione che non preveda i bombardamenti», ha detto il capo politico del M5S a Porta a Porta In precedenza il presidente dei senatori Danilo Tolinelli aveva evidenziato una simile confusione, non prendendo alcuna posizione sull’eventuale appoggio, o contrapposizione, a un’iniziativa militare degli Usa contro la Russia.

Di Maio
Luigi Di Maio durante la trasmissione televisiva ‘Porta a Porta’ in onda su Rai Uno, Roma, 11 Aprile 2018. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Una netta presa di distanza dall’attivismo di Salvini, che sta cavalcando in modo sempre più esplicito il no alle bombe Usa. Di Maio, a differenza di Salvini, ha portato il M5S a schierarsi in modo chiaro sulla tradizionale politica estera italiana: sì all’UE, sì alla Nato. Una esplicita rottura con le origini del Movimento Cinque Stelle, pacifista, antimilitarista, isalozionista, e per queste considerazioni più simpatetico verso la Russia che verso gli Stati Uniti. Un conto però sono le dichiarazioni alle ambasciate e ai media, un altro sono le decisioni.

 

Un’eventuale mozione parlamentare sull’azione americana in Siria metterebbe in evidente crisi il M5S alla prima seria prova di governo. La difficoltà è evidenziata dalla pagine social di Di Maio e del M5S, così come dal blog delle Stelle. Sulla Siria è silenzio assoluto, provocato dalla confusione su cosa dire e fare nei prossimi giorni.

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