Gianluigi Nuzzi protestava per l’esclusione dal Conclave, ma ora è d’accordo per quella di Iacoboni decisa da Casaleggio

«Vaticano mi nega accredito stampa per seguire Conclave. Scelta oscurantista, altro che libertà di stampa». Furono queste, l’11 marzo del 2013, le parole di Gianluigi Nuzzi che – allora per La7 – doveva seguire il Conclave che si concluse con la fumata bianca in favore di Papa Francesco. Una lamentela legittima, che all’epoca dei fatti, trovò ampia condivisione tra i colleghi: Nuzzi era sgradito alla Santa Sede perché pochi mesi prima aveva pubblicato i documenti – ottenuti dal maggiordomo di Benedetto XVI – che fecero scoppiare lo scandalo di Vatileaks.

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GIANLUIGI NUZZI CONCLAVE, IL TWEET IN CUI SI LAMENTAVA

GIANLUIGI NUZZI HA ATTACCATO IACOBONI A IVREA

Un destino curioso. Sabato scorso, nell’ambito della convention SUM#02 organizzata da Davide Casaleggio a Ivrea per ricordare il padre Gianroberto, lo stesso Gianluigi Nuzzi difese la scelta di lasciar fuori il giornalista de La Stampa Jacopo Iacoboni perché – secondo lo stesso Nuzzi – «non aveva rispettato le regole per ottenere il pass». In realtà – come è stato confermato successivamente – il diniego nei confronti di Iacoboni è stato espresso in virtù di alcuni suoi articoli sgraditi al Movimento 5 Stelle e per una passata «questione personale» con il defunto Gianroberto Casaleggio.

Insomma, la scelta oscurantista – stavolta – è stata avallata proprio dallo stesso Nuzzi che, nel 2013, se ne lamentava quando ha dovuto subirla sulla sua pelle. La convention di Ivrea è stata gestita dall’agenzia di comunicazione VisVerbi, la cui titolare è proprio la moglie di Gianluigi Nuzzi. Quest’ultimo, ricevuta la versione degli organizzatori, non ha mancato di stigmatizzare il comportamento di Iacoboni sul palco di Ivrea.

Tuttavia, Iacoboni è stato difeso quasi all’unanimità dal mondo della stampa: alcuni colleghi presenti a Ivrea hanno anche svelato quanto accaduto dietro le quinte e i vari tentativi fatti dal cronista de La Stampa per avere accesso alla convention. Un dejà-vu, dal momento che, nel 2013, anche Nuzzi fu difeso dai giornalisti di diverse testate: Giovanni Valentini e Nando Sigona, ad esempio, condannarono il comportamento della Santa Sede. Lo stesso Nuzzi rispose a tono anche a chi – con alcune inesattezze – gli faceva notare che il rifiuto dell’accredito si vedeva necessario in virtù della sua attività giornalistica che fece partire lo scandalo Vatileaks (che, secondo alcuni, è una delle ragioni che hanno portato alle dimissioni di Benedetto XVI).

In questi minuti, una volta venuto alla luce il vecchio tweet di Nuzzi in cui si lamentava per il comportamento del Vaticano, tantissimi utenti della rete stanno facendo circolare lo screenshot dello stesso messaggio sul social network dei cinguettii. Una sorta di boomerang rispetto agli ultimi fatti di Ivrea.

(Gianluigi Nuzzi Conclave – ANSA © Andrea Ronchini/Pacific Press via ZUMA Wire)

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