Il mistero di Insigne e dei bambini che lo accompagnano in campo

Chi decide quale bambino accompagna il calciatore nelle partite di Serie A e delle varie coppe europee? Il popolo della rete se lo chiede puntualmente, ogni qualvolta Lorenzo Insigne mette piede sul terreno di gioco prima dei match di campionato. O anche di Champions e di Europa League.  O ancora nelle partite tra nazionali. Già, perché è capitato molto spesso che il bambino a cui dava la mano fosse (quasi) più alto di lui.

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LORENZO INSIGNE MASCOTTE, UNA CURIOSA COINCIDENZA

Lorenzo Insigne, 1,63 metri di talento, non ha proprio nella stazza la sua qualità migliore. Questo è noto. Anzi, molto spesso questo suo aspetto fisico è stato additato come causa principale della sua velocità e della brillante esecuzione tecnica palla al piede: il baricentro basso – da Maradona in poi, la storia ce lo insegna – ha sempre favorito i calciatori di talento. Ovviamente, Insigne non fa eccezione, così come non fa eccezione il suo compagno di squadra e di attacco Dries Mertens.

Tuttavia, vedersi «scavalcato» dal bambino di turno che accompagna i calciatori in campo (la cui età media è compresa tra i 7 e i 10 anni) non deve essere proprio piacevole. Ma sembra un destino fatale, quasi inevitabile. Un marchio di fabbrica che lo accompagna sin dalla sua prima stagione con la maglia del Napoli. Sei anni fa, nel 2012, durante una trasferta ad Eindhoven per lo sfortunato match di Europa League contro il PSV, Lorenzo Insigne si trovò accanto un «bambino geneticamente modificato» che poteva guardare il calciatore del Napoli dall’alto in basso.

Lorenzo Insigne mascotte

LORENZO INSIGNE MASCOTTE, GLI ULTIMI EPISODI

Ma anche nelle ultime due stagioni, tra Roma e Torino, Insigne ha dovuto far fronte a casi imbarazzanti come questo. Addirittura, nel match fuori casa contro i granata, Lorenzinho – come viene chiamato dai suoi tifosi – era stato affiancato da ben due mascotte del Torino dall’altezza anomala. Specialmente se rapportata a quella degli altri piccoli amici con la maglia granata.

Infine, la chicca: Insigne non si libera della maledizione nemmeno durante le partite della nazionale. Nel corso di una delle ultime amichevoli degli azzurri – quella terminata 1-1 a Wembley contro l’Inghilterra – il bambino che accompagnava il talento di Frattamaggiore era sensibilmente più alto rispetto alle mascotte che affiancavano gli altri compagni di nazionale. Ma c’è stato anche un precedente simile con l’Albania, in una delle gare di qualificazione ai Mondiali 2018. E poi sappiamo tutti com’è andata.

Una scommessa (persa) con i compagni di squadra? Una cattiveria gratuita da parte degli organizzatori dei match di campionato e delle coppe europee? Non si capisce, davvero. Fortunatamente, quando si tratta di Insigne, i centimetri non contano e, a parlare, è sempre il campo. Della serie: chi è alto non ha bisogno degli sgabelli.

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