Vittorio Feltri insulta Luigi Di Maio: «Una offesa alla storia d’Italia, un nano inguardabile»

05/04/2018 di Redazione

Luigi Di Maio è stato ricoperto di insulti in un editoriale di Vittorio Feltri che invita a reagire alla decadenza d’Italia simboleggiata dal passaggio da Galileo Galilei e Leonardo Da Vinci al capo politico del M5S. L’articolo di Feltri contiene giudizi denigratori davvero eccessivi nei confronti del candidato premier dei Cinque Stelle, al di là del giudizio politico che ognuno possa avere sul movimento, così come sui suoi elettori.

Vittorio Feltri insulta Luigi Di Maio: «Una offesa alla storia d’Italia, un nano inguardabile»

Feltri demolisce la figura umana e pubblica di Di Maio, definito come un ragazzo ignorante, senza arte né parte, che rappresenta una offesa per la storia d’Italia. «Del peggio non c’è fondo e non si finisce mai di precipitare in basso, ma non avrei immaginato si potesse raggiungere questo abisso. Di Maio padrone della scena è un insulto ai nostri avi e ai contemporanei, che, per quanto stanchi di certi tribuni del popolazzo, non debbono subire un’ onta simile che li squalifica e li rende ridicoli, marionette prive di dignità oltre che di amor proprio», rimarca il direttore di Libero.

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I quasi 11 milioni presi dal M5S con la candidatura a premier di Di Maio rappresentano per Feltri quasi un aggravante. «La circostanza che il partito in questione si sia affidato a un personaggetto incolore, privo di spessore, adatto sì e no a guidare il tram, altro che il Paese, trasforma la nostra politica in una pochade, un’ operetta da quattro soldi.Pulcinella è simpatico e arguto, tuttavia non può essere uno statista. Siamo al Di Maio dixit. Vergogniamoci, almeno, se non abbiamo il coraggio di sparare, metaforicamente, si intende, a chi ci ha trascinato così in basso» scrive Feltri in un passaggio davvero controverso sull’uso metaforico della violenza contro Di Maio.

 

Il direttore di Libero ne ha anche per gli elettori del M5S: «Il fenomeno Luigino va studiato, sottoposto ad esami clinici per capire perché egli abbia sedotto una folla di terroni e vari fessi settentrionali ex comunisti dall’ encefalogramma piatto. Una nazione degradata al punto da essere passata dalla magnificenza di uomini illustri alla bassezza di nani inguardabili del tipo di Luigino La Qualunque va analizzata al microscopio». Parole davvero oltraggiose, che sembrano indicare un grande nervosismo del centrodestra nei confronti del M5S. Il piano di Di Maio per andare al governo passa per la distruzione della coalizione di Berlusconi, un progetto evidentemente molto sgradito a Feltri.

Foto copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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