Il primo schiaffo M5S a Salvini, Virginia Raggi: «I ministeri via da Roma? Ipotesi balorda»

28/03/2018 di Redazione

Lega e Movimento 5 Stelle dopo il successo alle Politiche del 4 marzo, in vista di una possibile collaborazione per la formazione del governo, evitano di lanciarsi attacchi come fatto a più riprese nel corso della lunga campagna elettorale. Eppure le frecciate non mancano. Il primo vero no del M5S a Matteo Salvini arriva dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, che oggi definisce «ipotesi balorda» l’idea, lanciata dal leader del Carroccio nei giorni scorsi, di spostare alcuni ministeri dalla Capitale ad altre città italiane, come Torino, Milano, Napoli.

Ministeri fuori Roma, Raggi: «È assolutamente un’ipotesi balorda»

«Lo spostamento dei ministeri fuori da Roma è assolutamente un’ipotesi balorda», ha detto senza usare mezze misure la prima cittadina a margine della sottoscrizione di tre accordi su ambiente ed energia. «Rilevo invece – ha poi aggiunto la sindaca con ironia – che dopo un anno e mezzo che io chiedo a nome di tutti gli italiani che Roma capitale possa avere poteri analoghi alle altre grandi capitali europee, finalmente qualcuno sta cominciando a parlarne». E ancora: «Visto che siamo nel momento di formazione del governo, speriamo non sia una promessa vuota, anche perché c’è questa legge del 2010 che aspetta da tanti anni di essere attuata».

Meloni: «La Capitale non va punita perché ha già dato tutto»

Ma il no allo spostamento dei ministeri è arrivato oggi anche da un’alleata della Lega, Giorgia Meloni. «Roma – ha detto la leader di Fratelli d’Italia al quotidiano Il Messaggero – va valorizzata e non punita. Ha già dato tutto e non bisogna chiederle più niente. Invece di dare, è venuto per la Capitale italiana il momento di ricevere. Finora, ha ricevuto soltanto chiacchiere. Anche il rilancio del Mezzogiorno ha bisogno di una Roma forte e con tutti i suoi pezzi al loro posto e ben funzionati». E poi: «Salvini ha ragione quando parla dell’esigenza di ricucire l’Italia, partendo dal Mezzogiorno, e dell’impegno di tutti per lo sviluppo di quest’area cruciale della nazione. Su Roma, rispetto a lui, la penso diversamente e del resto le battaglie mie e del mio partito hanno sempre insistito sul dare a Roma più forza e non meno forza».

Salvini aveva parlato per la prima volta dell’idea di spostare i ministeri fuori Roma due giorni fa, in un’intervista al Messaggero. «Molti cittadini romani mi chiedono: portate via un po’ di ministeri, qui c’è troppo caos. Per esempio il ministero delle Infrastrutture potrebbe andare a Napoli o a Bari», era uno dei passaggi dell’intervista. Salvini aveva spiegato: «La Lega sta lavorando» alla «ricucitura» tra Nord e Sud Italia «fin dal momento in cui sono diventato segretario». E ancora, altra dichiarazione: «Nel centrodestra, il partito più votato a Roma e nel centro Italia è il nostro. E questo è indicativo di un passaggio che è stato capito. È fatto di autonomia e federalismo, con un ruolo forte per Roma. La centralità della Capitale italiana, in un paese federale, è ancora più importante. Quello che non era maturo 20 anni fa, adesso lo è».

(Immagini da archivio Ansa)

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