Le tre sfide del quarto governo Merkel

Inizia ufficialmente mercoledì 14 marzo il quarto mandato di Angela Merkel alla guida della Germania. Dopo quasi sei mesi di attesa, si è riproposta la grande alleanza tra la Cdu a cui appartiene la Cancelliera e la forza di centro-sinistra Spd del dimissionario Martin Schulz.

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La prospettiva di questo governo sarà alquanto diversa rispetto ai precedenti tre. E saranno sempre tre le sfide che dovrà affrontare l’assoluta protagonista della politica tedesca degli ultimi dodici anni.

In primis dovrà far fronte all’astio crescente degli Stati Uniti. I recenti dazi imposti dal presidente Trump, oltre a cercare di aumentare il consenso interno (bisogna ancora vedere se avranno risultati concreti in termini di crescita), vanno letti in ottica anti-Germania e alla sua economia fortemente fatta di export.

La seconda questione riguarda le dinamiche interne all’Unione Europea. Il marcato riformismo del presidente francese Emmanuel Macron, che vorrebbe un mercato europeo comune e un ministro delle Finanze ad hoc, non va esattamente incontro con il ruolo da leader che ha avuto la Germania in questi anni.

In ultima analisi la politica interna. I tedeschi nel 2017 hanno punito la decisione di Merkel di aprire le frontiere nel 2015-16 a un milione di migranti optando per partiti di estrema destra come l’Alternativa per la Germania. La parziale retromarcia effettuata dalla Cancelliera mal si pone con le posizioni della Spd, rientrata a malincuore in questa alleanza. L’ex partito di Schulz può giocare su due fronti: sia sul piano economico promuovendo maggiori tutele sociali (l’Spd ha chiesto e ottenuto il ministero dell’Economia) che su quello dell’inclusione, con politiche migratorie più elastiche.

Nonostante l’ennesima riconferma, Merkel non inizia in una posizione di netto vantaggio il suo quarto (e forse non ultimo) mandato.

(Foto credits: Ansa)

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