Alessandro Neri, spunta la pista dei killer venezuelani

10/03/2018 di Redazione

Non si indaga solo tra gli amici di Alessandro Neri, il ragazzo di Pescara trovato ucciso con un colpo di arma da fuoco a qualche giorno dalla sua scomparsa. Alessandro, un ragazzo senza ombre apparenti e con una vita serena, potrebbe esser rimasto vittima di una vendetta. Vendetta di cui lui non avrebbe alcuna colpa.

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Riporta Il Messaggero, in un pezzo a firma di Paolo Vercesi:

Gli inquirenti indagano su più fronti, ma ritengono che proprio quella ricchezza di famiglia possa condurre sulla pista giusta per risalire all’assassino di Alessandro e a svelare i motivi dell’orribile morte del ragazzo. Si scava nel passato e nel presente di nonno Gaetano, artefice e fondatore di quell’impero, il cui repentino rientro in Abruzzo sembra assomigliare più a una fuga. E’ possibile dunque che i fantasmi di un tempo l’abbiano inseguito fin qui, fino a colpire la sua famiglia. Fino a uccidere l’affezionato nipote Alessandro.

Ma quale è il patrimonio della famiglia di Alessandro?

Alessandro è figlio dell’italo-venezuelana Laura Lamaletto e di papà Paolo orafo a Firenze, apparteneva
alla famiglia dei Lamaletto, originaria di Giuliano Teatino, che grazie a nonno Gaetano in passato ha fatto fortuna in Venezuela.
Una ricchezza costruita nell’edilizia alla guida di una delle più importanti imprese di ceramica di tutta l’America latina. Rientrata qualche anno fa in Abruzzo, la famiglia ha investito quel patrimonio in ville, auto, proprietà. E poi c’era l’azienda vitivinicola Il Feuduccio, a Orsogna in provincia di Chieti, nella quale Alessandro lavorava.

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