Filippo Perconti, il neo-eletto M5S che ringraziò Mussolini

Il collegio è uno dei tanti in Sicilia dove il Movimento 5 Stelle ha sfondato. Sicilia 1-03 (Caltanissetta), gli esponenti del partito guidato da Luigi Di Maio sfondano la soglia del 50% e nel listino proporzionale scattano due nomi: quello della già nota Azzurra Cancelleri e quello del neo-eletto Filippo Perconti, classe 1987, originario di Bivona, in provincia di Agrigento.

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La storia di quest’ultimo che, di recente ha avuto – a onor del vero – una attiva militanza nel Movimento 5 Stelle, parte comunque più da lontano. Condivise, ad esempio, l’esperienza del Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo. Proprio quando era responsabile regionale di questo partito che orbitava nell’area del centro-destra (e come rappresentante dell’Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario di Catania), Filippo Perconti aprì il suo intervento in un incontro pubblico – datato 25 giugno 2011 – con queste parole: «Devo dire grazie a Mussolini per i collegamenti ferroviari in Sicilia».

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Insomma, non proprio un bel presentarsi ai propri (nuovi) elettori. Se, infatti, una frase del genere poteva anche essere apprezzata dal precedente movimento autonomista di cui faceva parte, stona decisamente con quello che può essere considerato l’humus del Movimento 5 Stelle (anche se non sono mancati casi, in passato, di militanti dichiarati che condividevano sulle loro bacheche dei social network apprezzamenti per il Duce e per il fascismo).

FILIPPO PERCONTI, LA FRASE SOTTO OSSERVAZIONE

«Devo ringraziare Mussolini, perché da 60 a questa parte nessuno ha messo un chiodo per la ferrovia in Sicilia – disse nel 2011 Filippo Perconti -: la provincia di Agrigento è l’unica a non essere toccata dalla ferrovia». Sempre nello stesso contesto, il neo-deputato del Movimento 5 Stelle ha affermato di aver fatto, nel corso degli anni, decine di tessere in diversi partiti, ma di essere rimasto deluso perché nessuno gli aveva dato le risposte che cercava. E auspicava che l’MpA di Raffaele Lombardo – che organizzava l’incontro pubblico – non fosse mai caratterizzato né da un marchio di destra, né da un marchio di sinistra. Per non parlare della visione negativa delle liste bloccate, riferita ovviamente al Porcellum (ma lo stesso listino bloccato gli avrebbe permesso l’elezione alla Camera nel 2018).

Insomma, non proprio delle bellissime premesse per questo deputato che si porterà per sempre sulle spalle questo ringraziamento a Benito Mussolini. Una sorta di monito, insomma, anche per quella parte del centro-sinistra che – anche se minoritaria – si augurerebbe un’alleanza di governo con il Movimento 5 Stelle, in nome della stabilità.

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