La maestra anti-polizia, Lavinia Flavia Cassaro, torna in piazza

02/03/2018 di Redazione

Lavinia Flavia Cassaro, la professoressa indagata (per denuncia) su istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce torna in piazza. L’insegnante sollevò un polverone perché ripresa, durante un corteo antifascista, a inveire contro alcuni poliziotti in tenuta antisommossa. Oggi Lavinia Flavia è di nuovo a manifestare. Stavolta contro Forza Nuova.

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Riporta La Stampa:

Lo aveva detto anche l’altra sera: «Facciano ciò che vogliono. Io sono e resto antifascista. E continuo nella mia battaglia». E così alla manifestazione contro Forza Nuova e contro Roberto Fiore che presenta i candidati in un hotel ultra blindato, lei si presenta all’appuntamento avvolta in un piumino grigio. Ma oggi non è come una settimana fa. E la maestra elementare più criticata d’Italia non dice una parola che sia una. E qualcuno, anche tra quelli che l’hanno sempre difesa, assicura che Lavinia Flavia ha già parlato troppo nei giorni scorsi. Specialmente quando si è concessa a quelli dell’organo ufficiale di informazione di CasaPound. Un profluvio di parole tutt’altro che gradito.

Ma questo è soltanto un dettaglio nella «giornata nera» della maestra Lavinia. È stata sospesa dall’insegnamento – e questo già si sapeva da giovedì – con grandi applausi da parte dei genitori della scuola elementare di periferia dove insegna. Dal ministero arrivano segnali che vanno in una direzione non così favorevole per la sua situazione.

Stavolta niente insulti. Anzi, la prof se ne sta in disparte:

E così, mentre dietro lo striscione «Torino è antifascista» gli organizzatori del corteo si alternano al megafono per spiegare che «Torino è e resterà antifascista» lei se ne sta al fondo del gruppone, che è decisamente meno folto di quello che esattamente una settimana fa si scontrò con la polizia nel tentativo di raggiungere l’hotel dove parlavano i leader di Casa Pound. Se ne sta al fondo con due o tre amici, si cala il berretto di lana sulla testa. Le telecamere oggi non la intercettano. E lei gira al largo da tutto. «Essere antifascista ha un prezzo in questo nostro Paese dove il fascismo sta ri-prendendo piede, e nel quale chi lo contesta è criminalizzato» si era sfogata l’altro giorno. Ma tant’è.

 

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