Liberi e Uguali rinuncia alla tribuna elettorale Rai perché c’è CasaPound

Liberi e Uguali non ha partecipato alla classica tribuna elettorale proposta su Raidue (in programma per questo pomeriggio alle 17.20 e in replica alle 23.15 su Radio1) perché in contrasto con la decisione di viale Mazzini di mettere a confronto nello stesso studio il movimento di sinistra guidato da Pietro Grasso con CasaPound di Simone Di Stefano.

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LEU RINUNCIA AL CONFRONTO IN RAI CON CASAPOUND

Liberi e Uguali, con un comunicato, si è voluto scusare con i telespettatori della Rai e con la stessa Rai, ma ha rivendicato con orgoglio la propria decisione: «Questa lista – ha afferma Leu – rivendica il fascismo come esperienza storica di riferimento definendo i propri aderenti come ‘fascisti del terzo millennio’. Non intendendo noi di LeU legittimare questa cultura politica in alcun modo, e scusandoci con la Rai come soggetto pubblico radiotelevisivo e con i telespettatori, non parteciperemo nel profondo rispetto dell’antifascismo».

LEU RINUNCIA AL CONFRONTO: UNA DECISIONE CHE HA ALTRI PRECEDENTI

Non è la prima volta che esponenti di Liberi e Uguali rifiutano il confronto con rappresentanti di forze di estrema destra: anche in altre circostanze è capitato a candidati in collegi uninominali di provincia o a esponenti locali di effettuare questa stessa scelta. Ma la decisione che è arrivata nella giornata di oggi ha del clamoroso e ha un impatto senz’altro maggiore perché riguarda il servizio pubblico radiotelevisivo, in uno spazio di confronto tradizionale.

Inoltre, il dibattito sull’antifascismo sta vivendo una sua fase estremamente calda nel rush finale della campagna elettorale: nello scorso fine settimana, la sinistra è scesa in piazza in una manifestazione organizzata dall’Associazione nazionale partigiani italiani per rivendicare questo valore. E la scelta di quest’oggi di Liberi e Uguali procede lungo il binario individuato pochi giorni fa per le strade di Roma.

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