L’iniziativa dei parcheggi rosa del sindaco di Vimercate fa arrabbiare le donne

«Devono smetterla di trattarci come una specie protetta». Scoppia la polemica delle donne a Vimercate dopo l’iniziativa del sindaco Francesco Sartini di trasformare 15 posti auto in parcheggi rosa per tutto il mese di marzo, proprio in occasione della festa della donna. L’intento, apparentemente innocuo, ha sollevato un gran polverone per una misura che, sui social network, viene definita «medievale» e fuori luogo.

VIMERCATE, L’INIZIATIVA DEL SINDACO DEFINITA «SESSISTA»

«Ci tengo a chiarire lo spirito di questa piccola iniziativa – ha dichiarato il sindaco Francesco Sartini a diverse testate locali -, che vuole rappresentare un invito da parte dell’amministrazione comunale e della Polizia locale di Vimercate verso tutti gli uomini perché riconoscano che le donne, ancora oggi, si fanno carico di maggiori difficoltà per conciliare vita professionale, privata e familiare».

Tuttavia, i blog al femminile e diversi utenti sui social network – tra cui il giornalista Fabrizio Biasin – hanno sollevato diverse critiche per un atto che rientrerebbe in una sorta di discriminazione a rovescio. Il fatto di aiutare e privilegiare le donne, infatti, non farebbe altro che sottolineare le presunte differenze tra i due sessi. Insomma, la sintesi della protesta è «non abbiamo bisogno di essere trattate con i guanti bianchi».

VIMERCATE, I COMMENTI ALL’INIZIATIVA

I parcheggi rosa come le nuove mimose, quindi. Non un gesto di gentilezza, ma un simbolo di discriminazione. Tanto più che l’ambito di questo omaggio è da sempre una sorta di tallone d’Achille per la differenza tra sessi. La guida dell’automobile, e tutto ciò che ne consegue (dai sorpassi fino ad arrivare, appunto, ai parcheggi), rientra in uno degli stereotipi più odiati: quello, cioè, che le donne abbiano qualcosa in meno degli uomini al volante.

Uno scivolone su tutta la linea, quello del sindaco di Vimercate. Certificato anche dai commenti al comunicato stampa pubblicato sulla pagina Facebook ufficiale del comune: «Perché? Le donne sono disabili?», «Parità vuol dire trattare le donne come impedite?», «Iniziativa sessista e discriminatoria». E chissà se, alla luce di tutto questo, la giunta vorrà fare marcia indietro sulla sua decisione.

 

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