Il comandante De Falco: «Violenza su mia moglie? Semmai autodifesa passiva»

Rimanda le accuse al mittente, ma non riesce a spiegarsi il perché sia emersa la notizia di una presunta violenza nei confronti della moglie. L’ex comandante Gregorio De Falco, candidato alle prossime elezioni politiche per il Movimento 5 Stelle, si difende in un’intervista al Corriere della Sera. «Non ho alzato nemmeno un dito su di lei. Credo che mia moglie non si sia rivolta volontariamente alle forze dell’ordine, perché quello che è accaduto è stato un normale litigio domestico. Ci stiamo separando, non conviviamo più da un anno e mezzo: abbiamo semplicemente avuto un diverbio su questioni economiche».

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DE FALCO VIOLENZA CONTRO LA MOGLIE? «FALSO»

L’ex comandante della Guardia Costiera, noto per aver redarguito pesantemente Francesco Schettino la notte del disastro della Costa Concordia (sua la frase «salga a bordo, cazzo»), era stato raggiunto dalle accuse di violenza nei confronti della moglie e della figlia. La consorte, tuttavia, non ha sporto denuncia ai carabinieri.

«Non ho aggredito fisicamente né mia figlia, né tantomeno mia moglie – ha spiegato al Corriere della Sera -. Semmaio ho usato una pacata autodifesa passiva. Sono un non violento: per me aggredire una donna sarebbe imperdonabile e non riuscirei nemmeno a guardarmi allo specchio».

DE FALCO VIOLENZA PRESUNTA, L’AFFONDO DI RENZI

Gregorio De Falco ha affermato che, se non fosse stato candidato con il Movimento 5 Stelle, la storia non sarebbe emersa. Tuttavia, nel corso della giornata di ieri, è stato oggetto di un attacco da parte dello stesso Matteo Renzi che, senza mai nominarlo, ha affermato di essere a capo di una coalizione che ha rispetto delle donne, mentre altri candidano persone violente nei loro confronti.

«Io porterò in tribunale coloro che mi stanno diffamando accostando il mio nome ad atti di violenza contro le donne. La mia separazione investe dinamiche personali di cui non voglio parlare perché fanno parte del pettegolezzo: credo che quello di mia moglie sia stato soltanto uno sfogo». Che, tuttavia, ha creato l’ennesimo motivo di imbarazzo in questa campagna elettorale per il Movimento 5 Stelle.

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