La vera storia del ragazzo di colore senza biglietto sul Frecciarossa 9608

Categorie: Fact Checking

Non è proprio come ve l'hanno raccontata

Da questa mattina, il popolo di Facebook sembra essere immediatamente diventato preda di un’allucinazione collettiva. Un post di un utente, ha davvero avuto una portata eccezionale, con le sue 120mila reazioni e le oltre 75mila condivisioni. Roba che neanche un grande network nazionale riesce a raggiungere. Il fatto è molto semplice: un ragazzo di colore – a bordo del Frecciarossa 9608 Roma Termini – Milano, partito questa mattina – è stato fotografato dall’utente in questione che ha raccontato la sua versione della storia.



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FRECCIAROSSA ROMA-MILANO: UN POST DA 75MILA CONDIVISIONI

Secondo l’uomo, il giovane non avrebbe avuto con sé il biglietto del Frecciarossa, sarebbe stato sprovvisto di documento e di denaro e, alle ripetute sollecitazioni della capotreno, avrebbe mostrato esclusivamente il tagliando di un biglietto per un treno interregionale. Nella versione dell’utente di Facebook, il ragazzo di colore avrebbe quindi effettuato il viaggio su un treno ad alta velocità (il cui costo normale sarebbe di 86 euro) con un biglietto da 4 euro, valido per chissà quale tratta.

La storia, poi, è stata farcita di dettagli superflui: sempre secondo l’utente di Facebook il cui post ha fatto scalpore, il ragazzo sarebbe stato in possesso di uno smartphone di ultima generazione (un Samsung Galaxy S8), avrebbe fatto finta di dormire all’arrivo della capotreno e non sarebbe stato in grado di sostenere una conversazione né in italiano, né in inglese.



La cosa peggiore del post, tuttavia, resta il commento finale: secondo l’utente di Facebook infatti l’episodio sarebbe «l’esempio lampante della totale assenza di certezza della pena che il nostro Paese ha regalato a queste persone che non sono più disponibile a chiamare ‘rifugiati’». Poi, arriva il riferimento ai recenti fatti di cronaca, con un accenno esplicito agli episodi di Macerata: «Pamela è stata barbarizzata, vilipesa da gente che senza diritto e senza motivo ha varcato l’uscio di casa nostra perché la porta era ed è spalancata. Senza regole. Senza alcuna sicurezza». Infine, la ‘chicca’ populista: «Parlano di integrazione. Di comprensione. Di accoglienza. Ci prendono per il culo e noi li tolleriamo».

FRECCIAROSSA ROMA-MILANO, LO SCREENSHOT DEL POST

Per prima cosa, ci sarebbe da capire il possibile collegamento tra un ragazzo di colore sprovvisto di biglietto e l’efferato omicidio di Pamela Mastropietro. Poi, bisognerebbe parlare avendo contezza di quanto accaduto. Contattato dalla redazione di Giornalettismo, l’ufficio stampa di Trenitalia ha fornito la versione ufficiale di quanto accaduto sul Frecciarossa 9608 da Roma a Milano. E non combacia con quanto scritto in un post di Facebook condiviso e cliccato da decine di migliaia di utenti.



FRECCIAROSSA ROMA-MILANO, LA VERSIONE UFFICIALE DI TRENITALIA

«Nel rapporto scritto dalla capotreno – ci dicono – si riporta quello che è accaduto. Effettivamente, il ragazzo, alla presenza di diverse persone all’interno del vagone, non è stato in grado di comunicare in italiano con la capotreno e il suo inglese era piuttosto stentato. Inoltre, non era fornito di documento di identità e aveva effettivamente mostrato in un primo momento un biglietto per una tratta diversa».

«Tuttavia – proseguono dall’ufficio stampa di Trenitalia -, la capotreno, essendosi accorta che la scena destava curiosità tra i passeggeri, ha portato il ragazzo fuori dal vagone per redigere il suo rapporto. In quel momento, si è resa conto che il passeggero aveva estratto il biglietto corretto e valido proprio per quella tratta: un ticket di tariffa standard per il Frecciarossa 9608. Semplicemente, aveva sbagliato posto. Chiarito il malinteso, il ragazzo è stato regolarmente accompagnato nella carrozza e nel posto corrispondente al suo biglietto».

FRECCIAROSSA ROMA-MILANO, UNA AMARA CONSTATAZIONE

Il documento firmato dalla capotreno – pubblico ufficiale – è un rapporto giurato. Dunque, è un documento che attesta la realtà dei fatti. Che non corrisponde (o corrisponde solo parzialmente) a quanto scritto in un post che ci ha sorpreso per la sua diffusione. E di cui l’autore ha provveduto a limitare la visualizzazione in un secondo momento.

In un clima del genere, in piena campagna elettorale, con il rischio che qualsiasi parola di critica a persone che hanno un altro colore della pelle venga strumentalizzata, usata nell’agone politico e gettata in pasto all’opinione pubblica, bisognerebbe quantomeno riportare tutta la verità dei fatti. Per evitare che l’odio e l’intolleranza continuino la loro – ahinoi – rapidissima marcia.

Aggiornamento. Ecco la dichiarazione della capotreno (via Trenitalia) che ricostruisce l’accaduto:

(Immagine: la dichiarazione della capotreno)