«Mi hanno vietato di portare il criceto in aereo, sono stata costretta a gettarlo nel water»

09/02/2018 di Redazione

«Mi hanno vietato di portare il criceto in aereo, sono stata costretta a gettarlo nel water». È la denuncia di una ragazza americana di 21 anni, Belen Aldecosea, una studentessa di Miami Beach. La sua vicenda è stata riportata ieri media esteri e ripresa da Corriere e Repubblica. Belen sarebbe stata costretta a buttare nello scarico della toilette la sua Pebbles, un criceto nano, dopo il rifiuto della compagnia aerea Spirit Airlines a imbarcare il piccolo animale.

Usa, le vietano di portare il criceto in aereo e lo getta nel water dell’aeroporto

La vicenda risale allo scorso novembre. Belen al momento della prenotazione del volo chiede di viaggiare con il suo criceto, ma il 21 novembre, arrivata all’aeroporto, la compagnia cambia idea. Un assistente di volo avverte la passeggera che salire a bordo con l’animale non è possibile. La Spirit Airlines a quel punto le offre un altro volo. La ragazza accetta, ma valuta altre soluzioni, perché ha fretta di tornare a casa, a Fort Lauderdale, in Florida, per una visita medica. Valuta anche l’affitto di un auto, ma non trova vetture disponibili, e il viaggio in bus risulta troppo lento. bele è indecisa su cosa scegliere. Mentre un assistente le consiglia di lasciare libero il criceto o di gettarlo nel water. È quello che sceglie di fare la ragazza. «Non ho avuto altra scelta. Pebbies era spaventato, io pure. È stato orribile buttarla nel gabinetto. Quando tutto è finito sono rimasta lì davanti a piangere per dieci minuti». Belen ha raccontato che Pubbies era un animale di supporto emotivo, come certificato da un medico. Il piccolo criceto l’aveva aiutata in un periodo di difficoltà, quando aveva affrontato un problema di salute, la comparsa di un nodulo sul collo.

Ora la compagnia aerea nega che un suo dipendente abbia consigliato alla passeggera di far morire l’animale, anche se ammette che alla ragazza è stata data un’informazione sbagliata. Belen intanto valuta un’azione legale, perché il suo Pebbies non era di grosse dimensioni, ma stava nel palmo di una mano, come precisa l’avvocato della 21enne. La vicenda è stata commentata anche da Daphna Nachminovitch, la vicepresidente dell’associazione animalista Peta, che sostiene che sia la compagnia che la ragazza dovrebbero essere accusate di crudeltà.

(Foto Dpa di un criceto da archivio Ansa. Credit: Uwe Anspach)

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