M5S al contrattacco, Di Maio pubblica la lista di 23 ‘imprensentabili’ di Pd e centrodestra

04/02/2018 di Redazione

Il Movimento 5 Stelle, in questi giorni nel mirino degli avversari sulle candidature per le Politiche del 4 marzo, passa al contrattacco e pubblica la lista dei candidati ‘impresentabili’ di Partito Democratico e centrodestra. A presentare l’elenco di aspiranti parlamentari imputati o condannati nelle file di centrosinistra ed anche di Forza Italia, Lega e Noi con l’Italia è stato il candidato premier Luigi Di Maio, i nomi sono spuntati in un post sul Blog delle Stelle, sito di riferimento del M5S.

Di Maio, il M5S e la lista degli ‘impresentabili’ del Pd

Complessivamente sono 23 i candidati ‘impresentabili’, secondo il Movimento 5 Stelle: 15 presenti nelle del Pd e 8 nel centrodestra. Per quanto riguarda i Dem vengono indicati il governatore Abruzzese Luciano D’Alfonso (indagato per una inchiesta su appalti regionali), Vito Vattuone (capolista nel collegio plurinominale ligure per il Senato, coinvolto in una vicenda sui sui rimborsi ai regionali), poi Claudio Mancini, Carlo Lucherini, Bruno Astorre, e Claudio Moscardelli (candidati in Lazio e coinvolti nell’inchiesta sui rimborsi e le spese di rappresentanza del gruppo alla Pisana, rinviati a giudizio), Ferdinando Aiello , Brunello Censore e Antonio Scalzo (in lista in Calabria e rinviati a giudizio),  Angelo D’Agostino (imputato per una storia di certificati falsi per appalti pubblici), Vittorino Facciolla (assessore regionale all’Agricoltura in Molise indagato in un’indagine sui Progetti Edilizi Unitari), Piero De Luca (figlio del governatore della Campania Vincenzo De Luca, candidato a Salerno, imputato di bancarotta fraudolenta per il crac della società immobiliare Ifil), il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro (beneventano, accusato di tentata concussione, di fatto pressioni per la rimozione o il trasferimento di alcuni funzionari ‘non graditi’ alla moglie, dirigente di un ospedale), Franco Alfieri (diventato noto come il ‘signore delle fritture’ e delle ‘clientele come Cristo comanda’, condannato in appello a restituire 40mila euro al Comune di Agropoli, imputato per omissione in atti d’ufficio e sottrazione di beni alla loro destinazione), e infine il ministro dello Sport Luca Lotti (indagato per favoreggiamento e rivelazione di segreto istruttorio nel caso Consip).

 

LEGGI ANCHE > M5S, la candidata (capolista) al Senato con appena 57 voti

 

Di Maio, il M5S e la lista degli ‘impresentabili’ del centrodestra

Per quanto concerne invece lo schieramento di centrodestra il Movimento 5 Stelle nella lista dei suoi ‘impresentabili’ indica: Luigi Cesaro (candidato in Campania, indagato per voto di scambio in riferimento alle ultime Regionali e per minacce a pubblico ufficiale aggravato dalla finalità mafiosa), Antonio Angelucci (capolista alla Camera nel Lazio, condannato in primo grado per falso e tentata truffa per i contributi pubblici percepiti per i quotidiani ‘Libero’ e ‘il Riformista’, coinvolto anche in un’indagine sugli appalti nella Sanità), Ugo Cappellacci (capolista in Sardegna, ex governatore regionale, per il quale è stata chiesta una condanna per abuso d’ufficio nel processo scaturito nell’inchiesta sulla cosiddetta P3, condannato in secondo grado a restituire alla Regione circa 220 mila euro, condannato a due anni e mezzo per il crac milionario della Sept Italia), Michele Iorio (candidato in Molise, condannato qualche giorno fa dalla Corte d’appello per abuso d’ufficio e a un anno di interdizione dai pubblici uffici), Urania Papatheu (candidata a Catania, condannata in primo grado per gli sperperi dell’ex Ente fiera di Messina), Edoardo Rixi, (leghista, assessore regionale in Liguria, imputato per le spese pazze in regione Liguria), lo storico leader del Carroccio Umberto Bossi (condannato a 2 anni e 3 mesi per aver usato i soldi del partito a fini privati), e infine l’ex governatore della Lombardia Roberto Formigoni (in corsa al Senato per Noi con l’Italia, condannato per corruzione e imputato in altri processi).

«Tutti i giornali italiani per giorni hanno sbattuto in prima pagina tutta la vita di Emanuele Dessì, cittadino incensurato candidato al Senato con il Movimento 5 Stelle» e che ha accettato – ha ricordato Di Maio – di rinunciare al seggio, mentre sul capolista ‘Giggino ‘a purpetta’, esponente del centrodestra, hanno «osservato un omertoso silenzio, un insulto ai lettori». Il candidato premier M5S ha poi attaccato il segretario Pd Matteo Renzi che «ieri ha diffamato pubblicamente il Movimento 5 Stelle dicendo che noi abbiamo impresentabili. Gli impresentabili e riciclati li ha messi lui nelle liste con un atto d’imperio fregandosene degli iscritti e della democrazia interna del suo partito».

(Foto Zumapress da archivio Ansa. Credit: Giuseppe Ciccia / Pacific Press via ZUMA Wire)

Share this article