«Irma la tr…», consigliere M5S a Bari indagato per l’insulto sessista alla collega

02/02/2018 di Redazione

Aver rivolto un insulto sessista, a una collega. È per questa ragione che Francesco Colella, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle a Bari, risulta oggi indagato per diffamazione indagata. La vicenda è emersa un paio di mesi fa. L’episodio risale precisamente al 14 novembre, quando, durante una seduta del Consiglio, su una scheda per il voto segreto è comparsa la scritta offensiva: «Irma la troia».

Bari, consigliere M5S indagato per l’insulto sessista a una collega su una scheda per il voto

L’insulto era rivolto alla consigliera di opposizione Irma Melini, che successivamente ha cominciato una battaglia per scoprire l’autore del messaggio, sporgendo denuncia e chiedendo una una perizia grafica. A indicare Collella come autore è stata proprio una consulenza grafologica disposta dalla Procura. Nei mesi scorsi tutti i 23 consiglieri comunali presenti alla seduta dell’insulto si sono sottoposti al ‘saggio grafico’ scrivendo su fogli frasi e parole che sono state poi comparate da un’esperta grafologa con la scheda incriminata. Melini, eletta nella lista di Forza Italia ed ora al gruppo misto, sulla vicenda aveva detto: «Sono all’opposizione, sono una che lavora per la politica anche il sabato e la domenica e sono una donna, essere una donna rende tutto più complicato, c’è un clima irrespirabile intorno a me».

Colella, intanto, in un post su Facebook, ha risposto alle accuse: «Confermo la mia assoluta e totale estraneità ai fatti avvenuti, comportamenti indegni che non appartengono né a me né alla mia storia personale come chiunque mi conosce potrà confermare. Informo sin da subito che valuterò di adire le vie legali contro chiunque diffonda, attraverso qualsiasi mezzo, notizie false e pretestuose che sostengano il contrario e che vadano a ledere la mia immagine e la mia onorabilità. A tutto c’è un limite ed al momento il mio unico pensiero va alla tutela dei miei due figli».

 

 

Colella è stato interrogato nel pomeriggio di ieri dal procuratore aggiunto Roberto Rossi. Il sindaco Antonio Decaro, intanto, ha commentato: «Non sono mai stato giustizialista, per cui non spetta a me emettere una sentenza. Ho conosciuto in questi anni il consigliere Colella come una persona corretta e rispettosa delle istituzioni. Se dovesse confermarsi quanto si apprende in queste ore, mi auguro che il consigliere, se colpevole, chieda scusa. Chieda scusa alla consigliera offesa, ai suoi elettori, che rappresenta in Consiglio comunale, e alle istituzioni di cui fa parte».

(Foto da archivio Ansa)

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