Larry Nassar è un mostro, ma un molestatore seriale non è un omicida seriale

25/01/2018 di Redazione

Larry Nassar, l’ex medico della Nazionale statunitense di ginnastica e dell’Università del Michigan, è stato condannato all’ergastolo per aver abusato sessualmente di circa centocinquanta atlete. La giudice Rosemarie Aquilina ha stabilito che dovrà rimanere in carcere 40 anni, e nel caso fosse ancora in vita la pena aumenterebbe a 175 anni.  Larry Nassar durante il processo aveva ammesso di aver penetrato con le dita le ginnasta, e di essersi anche masturbato davanti a loro. Si tratta di crimini orrenti, senza alcun dubbio, e una pena esamplare nei confronti di chi violenta sessualmente una persona è giusta. La condanna al carcere a vita però appare un’espressione di una non cultura giuridica.

Larry Nassar è un mostro, ma un molestatore seriale non è un omicida seriale

La pena deve essere relazionata alla gravità del reato commesso: se praticare violenza sessuale in modo seriale provoca il carcere a vita, come punire altri crimini più gravi come gli omicidi? Le parole di Rosemarie Aquilina possono scaldare i cuori ed emozionare, ma la giudice sbaglia quando dice a Larry Nassar che «così come è stato mio onore e privilegio difendere queste ragazze, è mio onore e privilegio emettere una sentenza nei suoi confronti. Perché lei, signore, merita di restare in prigione per sempre».  Anders Breivik, il serial killer che ha ucciso un numero di giovani paragonabile alle ginnaste americane abusate da Larry Nassar, è stato condannato a 21 anni di carcere per il più grave massacro nella storia recente d’Europa. In Italia Guerlin Butungu, il principale responsabile dei bestiali stupri di Rimini, è stato condannato a una reclusione di 16 anni, scontata di un terzo. Butungu aveva però dodici capi di imputazioni, e la pena così alta è stata determinata da crimini non legati alla violenza sessuale motruosa effettuata contro la ragazza polacca e la transessuale peruviana.

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Chi violenta è sicuramente un mostro a livello morale, ma il diritto non può e deve cedere al lato emotivo quando si tratta di stabilire una giusta pena. Larry Nassar in Italia sarebbe stato probabilmente condannato a una pena superiore ai 10 anni di carcere, ma lontana dall’ergastolo rappresentato dai 175 anni come massimo indicato. Rosemarie Aquilina non ha ragione quando dice che chi ha abusato sessualmente di centinaia di ginnaste meriti il carcere a vita, e dobbiamo esser felici perché una simile pena sarebbe impossibile in Italia e in Europa.

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