C’è un 60% di italiani che detiene solo il 15% di ricchezza nazionale

22/01/2018 di Redazione

Il divario tra ricchi e poveri aumenta. Nel mondo ed anche in Italia. È quanto emerge dall’ultimo rapporto della ong britannica Oxfam, una confederazione internazionale di organizzazioni senza scopo di lucro che si dedicano alla riduzione della povertà su scala globale. Dai dati pubblicati arriva la conferma che nel mondo l’1% della popolazione, quello più ricco, continua a possedere quanto il restante 99%. E rivela anche che quella piccola fetta di mondo si arricchisce sempre di più. Nelle tasche dei Paperoni sarebbe finito l’82% della crescita di ricchezza netta registrato in un anno, tra marzo 2016 e marzo 2017.

In Italia cresce il divario ricchi-poveri: il 20% della popolazione detiene il 66% della ricchezza

Il quadro è preoccupante anche in Italia. Secondo Oxfam a metà 2017 il 20% più ricco nel nostro Paese possedeva oltre il 66% della ricchezza nazionale netta, mentre il successivo 20% ne deteneva il 18,8%, lasciando al 60% più povero il controllo di appena il 14,8%. La sezione italiana della ong ha anche inviato, in vista delle elezioni politiche del 4 marzo, una lettera a indirizzata a candidati premier o leader di partito (a Matteo Renzi, Emma Bonino, Pietro Grasso, Luigi Di Maio, Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni, Matteo Salvini) proponendo interventi su fisco, lavoro, spesa pubblica. «In merito alla fiscalità, secondo Oxfam – si legge nella missiva – una maggiore progressività dei sistemi fiscali e misure di contrasto all’evasione e all’elusione fiscale garantiscono una più equa distribuzione delle risorse in Italia, mentre in ambito internazionale è necessario cooperare con altri Paesi per contrastare la deleteria corsa globale al ribasso in materia di tassazione d’impresa e per la messa al bando dei paradisi fiscali». Un’indagine realizzata da Demopolis per Oxfam, inoltre, ha stimato che il 61% degli italiani percepisce una crescita della disuguaglianza nel proprio Paese.

In Italia la quota di ricchezza dell’1% più ricco della popolazione supera addirittura di 240 volte quella detenuta complessivamente dal 20% più povero. Un gap crescente. Nel decennio tra 2006 e 2016 la quota di reddito nazionale disponibile lordo del 10% più povero degli italiani è diminuita del 28%. Negli stessi anni oltre il 40% dell’incremento di reddito complessivo registrato nello stesso periodo è andato al 20% dei percettori di reddito più elevato. Nel 2016, ultimi dati disponibili, l’Italia occupava la ventesima posizione su 28 paesi Ue per la disuguaglianza di reddito disponibile.

(Foto da archivio Ansa. Credit: ANSA / GIORGIO BENVENUTI)

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