I grillini perdono l’ala animalista: «Oltre a noi, nessuno nel Movimento ha portato avanti questa battaglia»

Nel nuovo Movimento 5 Stelle non c’è più spazio per le battaglie in favore degli animali. Si può sintetizzare così quanto emerso dalla configurazione delle liste pentastellate, all’indomani dell’uscita dei risultati delle parlamentarie. Quasi sicura la non rielezione di Mirko Busto e di Paolo Bernini, due parlamentari che – in questa legislatura – si sono sempre battuti con onore nelle campagne animaliste, riuscendo a ottenere anche risultati di un certo peso.

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M5S ANIMALISTA? FUORI DALLE LISTE BERNINI E BUSTO

Il sistema delle parlamentarie, oggi, li ha sfavoriti: sia Busto, sia Bernini, infatti, proprio per la portata nazionale delle loro battaglie, sono sempre stati in giro per l’Italia. Un viaggio da nord a sud che, se da un lato ha dato più ampia risonanza ai risultati raggiunti, dall’altro non ha favorito un contatto diretto con i comitati locali dei loro collegi elettorali di riferimento. Candidati più radicati sul territorio, ma con meno esperienza rispetto a Busto e Bernini sono invece emersi, riuscendo a catalizzare un consenso maggiore.

Mirko Busto è così scivolato al terzo posto nel listino del collegio Piemonte 2 (prima di lui Davide Crippa e Lucia Azzolini), mentre Paolo Bernini è finito addirittura tra le riserve nel collegio Emilia-Romagna 3. Chance di rielezione, quindi, praticamente prossime allo zero.

M5S ANIMALISTA, LE PAROLE DI MIRKO BUSTO

Mirko Busto, laureato in ingegneria ambientale al Politecnico di Torino e ricercatore, ha condotto diverse battaglie sotto le insegne del Movimento 5 Stelle: tra le ultime, si possono annoverare le campagne per la chiusura di alcuni allevamenti intensivi e quella per l’eliminazione degli animali dai circhi. «Nel programma del Movimento – ha detto Busto a Giornalettismo – vedo ancora tanto del mio lavoro. Da questo punto, sono abbastanza tranquillo. Certo, una cosa è quello che c’è scritto e un’altra è portare avanti le battaglie come abbiamo fatto io e Paolo Bernini. Non per essere immodesti, ma tra i nostri parlamentari non c’era nessuno con quel taglio lì».

E allora perché il Movimento 5 Stelle si è privato di una componente così importante? Secondo Busto, il problema sta nel meccanismo delle parlamentarie: «Secondo i sondaggi, su scala nazionale, abbiamo il 30%. Ma quante di queste persone sono iscritte al Movimento? Se nel tuo collegio, poi, hai la sfortuna di non avere una base forte che condivide il tuo attivismo, è chiaro che sei penalizzato. Diversi animalisti non hanno compreso che la democrazia diretta è uno spazio per far sentire la loro voce: si sono fatti scoraggiare da alcuni intoppi burocratici e hanno rinunciato a partecipare. Il problema è tutto qui: in tanti votano alle elezioni, ma in pochissimi partecipano alla discussione sulla piattaforma».

M5S ANIMALISTA, LE BATTAGLIE DEI PARLAMENTARI NELLA SCORSA LEGISLATURA

Ora, l’eredità nelle battaglie animaliste è a serio rischio. «C’è Paolo Parentela che ha condiviso alcune mie posizioni nell’ambito dell’agricoltura, dei pesticidi, del cambiamento climatico. Anche Chiara Gagnarli si colloca sulla stessa linea e in passato ha anche collaborato con la Lega Anti-Vivisezione. Ma io e Bernini siamo stati quelli che, senza dubbio, hanno puntato di più su queste tematiche»

Già, Paolo Bernini. Se Busto ha ancora qualche speranza di essere eletto (è terzo in lista in un collegio difficile), Bernini non ha superato lo scoglio delle parlamentarie ed è finito tra le riserve. Anche lui si è sempre impegnato nelle battaglie per migliorare le leggi italiane sulla sperimentazione animale e contro gli allevamenti intensivi (si ricordano, ad esempio, la liberazione di 16 macachi dai laboratori dell’Università di Modena e la chiusura, in seguito alle sue denunce, di diversi canili che non rispettavano gli standard minimi di sicurezza).

M5S ANIMALISTA, I GRILLINI PERDONO TERRENO

Bernini ha affidato ai social network la sua delusione per la mancata candidatura: «Si sono concluse le parlamentarie e sono stati pubblicati i risultati – ha scritto su Facebook -: non ce l’ho fatta ad essere inserito nei listini proporzionali. Ma gli animali hanno bisogno ancora di noi e continuerò, insieme a tutti voi, a lavorare per affermare i loro diritti e l’etica antispecista. Per il M5S, io sono qui. Resto a disposizione e sono carichissimo per dare il massimo di me stesso in questi ultimi 42 giorni di campagna elettorale!».

La perdita di un’anima, insomma, da parte di un Movimento 5 Stelle che all’inizio del suo percorso (prima ancora di entrare in Parlamento) aveva fatto del benessere animale uno dei punti imprescindibili del suo programma elettorale. Crescendo, però, si cambia. Evidentemente non sempre in meglio.

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