CasaPound sarà sgomberata

22/01/2018 di Redazione

CasaPound sarà sgomberata. L’edificio di via Napoleone III che da ormai quasi quindici anni costituisce la sede del movimento di estrema destra, a cui ha dato lo stesso nome, CasaPound, è inserito nella lista di immobili prioritari da liberare compilata dal ministero degli Interni.

CasaPound sarà sgomberata

Lo scrive sul Messaggero di oggi Simone Canettieri, che riferisce una novità importante rispetto all’edificio del Demanio occupato dai fascisti del terzo millennio nel dicembre del 2003. Dopo esser stato inserito nella lista degli immobili occupati compilata dall’ex prefetto Tronca, ora la sede di CasaPound è stata oggetto di una riunione del comitato metropolitano di Roma, l’organismo che riunisce il prefetto, il sindaco della capitale, il presidente della regione e altri esponenti istituzionali del territorio, che discute di temi relativi alla sicurezza urbana. Simone Canettieri rimarca come per la prima volta la sede occupata di CasaPound sia diventata oggetto di una riunione che discute di come liberare gli immobili sottratti allo Stato o ai legittimi proprietari. L’edificio di via Napoleone III, occupato dagli estremisti di destra anche perché ai tempi del fascismo ospitava l’Ente Nazionale per l’istruzione Media e Superiore, appartiene al Demanio, a cui è sottratto da ormai quindici anni. A CasaPound vivono numerose famiglie, rigorosamente italiane, e l’immobile di via Napoleone III è il cuore del movimento di Gianluca Iannone e Simone Di Stefano.

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La maggior parte delle iniziative si svolge nella sede occupata che si trova nel quartiere Esquilino, poco distante dalla stazione Termini di Roma.  Nel pezzo sul Messaggero Simone Canettieri anticipa come la sede di CasaPound non sarà sgomberata nelle prossime settimane, anche per evitare ricadute sulla campagna elettorale. La decisione sulla liberazione dell’immobile del Demanio è stata però preso, anche su impulso della magistratura che ritiene prioritario sgomberare via Napoleone III e restituirla ai legittimi proprietari, lo Stato.

Foto copertina: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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