Ecco quanto lavoro crea realizzare e gestire impianti di energia pulita

04/01/2018 di Redazione

C’è un settore, quello dell’energia pulita, che se analizzato bene può essere considerato uno sei più attrattivi per il mercato del lavoro in Italia. Secondo quanto riporta l’agenzia di stampa Adnkronos, si stima che nel 2016 siano stati investiti circa 1,8 miliardi di euro in nuovi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, in particolare nel settore fotovoltaico (circa 615 milioni) ed eolico (circa 490 milioni). Le attività di progettazione, costruzione e installazione dei nuovi impianti nel 2016 si valuta che labbiano attivato un’occupazione ‘temporanea’ corrispondente a oltre 16.300 unità lavorative annue dirette e indirette.

I dati sono stati presentati, qualche giorno prima della pausa natalizia, nel Rapporto Statistico 2016 del Gse. Dati sorprendenti se si considera il loro impatto sul mercato del lavoro. Sono circa 40mila le unità lavorative avviate, sia per via diretta, sia per via indiretta, dall’attività di gestione permanente di tutti gli impianti in esercizio.

Gli investimenti in nuovi impianti per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili nel 2016, inoltre, si stima siano ammontati a circa 3 miliardi di euro, di cui 2 miliardi destinati alle pompe di calore.

In ultimo, va considerato un ulteriore aspetto: si stima che gli interventi realizzati nel 2016 che hanno avuto accesso alle politiche di promozione pubbliche abbiano comportato investimenti per circa 4,1 miliardi di euro (in primis grazie alle detrazioni fiscali del 65% e poi ai certificati bianchi), un valore aggiunto di 2,8 miliardi di euro e il coinvolgimento di circa 50.000 unità lavorative annue “temporanee” dirette più indirette (equivalenti a tempo pieno). Numeri da capogiro.

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