Le lavoratrici pagate 50 centesimi all’ora

02/01/2018 di Redazione

Dopo la vicenda delle dipendenti di un call center a Bari pagate 33 centesimi all’ora e quella di una donna che a Catania guadagnava 1,66 euro all’ora lavorando in nero in una panetteria, emerge un nuovo caso di retribuzioni da fame. In provincia di Bergamo è stata scoperta una ditta che pagava circa 50 centesimi all’ora un gruppo di donne incaricate di rifinire delle forme in gomma. Anche in questo caso le lavoratrici, ovviamente, non erano in regola.

Nel Bergamasco scoperta una ditta che pagava le lavoratrici 50 centesimi all’ora

Ne parla oggi il quotidiano La Stampa. La titolare dell’azienda è un’imprenditrice indiana che ha aperto l’attività sei mesi fa, con un capannone a Credaro e quattro dipendenti. I finanzieri di Sarnico, seguendo il traffico di furgoni che partivano vuoti e tornavano carichi di guarnizioni di gomma, hanno scoperto che i lavoratori erano in realtà molti di più di quelli regolari. A lavorare in nero erano in nove, un indiano e otto donne, tre indiane, due albanesi, una senegalese, una marocchina e un’italiana: sgobbavano a cottimo nelle loro abitazioni nei paesi vicini per guadagnare pochi spiccioli al giorno. I compensi erano bassissimi. Una delle cottimiste ha raccontato di essere stata pagata tra i 70 centesimi e l’euro ogni mille pezzi in base al tipo di guarnizione da lavorare. E per ogni mille pezzi servivano circa due ore. Il compenso mensile non superava dunque i 250 euro, una cifra lontana da ogni tipo di retribuzione possibile per un impiego full time e che desta preoccupazione. I sindacati sottolineano che quel compenso non rappresenta certamente la regola nei distretti produttivi, ma non si tratta probabilmente una situazione eccezionale. Nella stessa zona, ad Adrara San Martino, era già stata scoperta una ditta nella quale otto lavoratori su 17 non avevano alcun contratto mentre altri lavoravano da casa per 10 o 12 ore al giorno e per soli 400 euro mensili. La titolare della ditta di Credaro è stata multata per 27 mila euro con l’obbligo di mettere in regola i lavoratori irregolari.

(Foto da archivio Ansa. Credit: ANSA / GIOSUÈ MANIACI)

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