Offese Francesca Barra via web, nessun provvedimento disciplinare dalla Regione. Ma il malcostume resta

Si può evitare il provvedimento disciplinare per una legittima valutazione della Regione Basilicata. Ma le perplessità (e soprattutto il malcostume) restano. Il caso di Domenico ‘Mimmo’ Leccese, funzionario lucano che scrisse diversi post prendendo di mira la giornalista Francesca Barra, è stato archiviato: l’ufficio risorse umane e organizzazione della Regione, dopo aver ascoltato lo stesso Leccese, ha stabilito che non sono emersi «elementi sufficienti per proseguire nell’azione disciplinare».

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HATER FRANCESCA BARRA, LE MOTIVAZIONI DELL’ARCHIVIAZIONE

In modo particolare, le situazioni contestate allo stesso Leccese erano due: la prima riguardava il post su Facebook in cui aveva scritto «Francesca Barra sorpresa in atteggiamenti amorosi, tra i Sassi di Matera, con un noto attore: è amore estivo?», l’altra prendeva in esame alcune presunte offese alla famiglia e ai figli della stessa Barra che provocarono la reazione indignata del compagno Claudio Santamaria. Quest’ultimo realizzò un video in cui denunciava il fenomeno degli haters del web.

Per quanto riguarda il primo caso, Leccese è riuscito a dimostrare che il post venne scritto alle ore 17, fuori dall’orario di ufficio. In merito al secondo post, invece, la commissione delle risorse umane della Regione Basilicata non avrebbe trovato riscontri: la versione dello stesso Leccese – che sostiene di non aver mai pubblicato il post offensivo, di aver manifestato immediatamente solidarietà alla giornalista e di essersi dissociato dai contenuti dello scritto – è stata ritenuta credibile.

HATER FRANCESCA BARRA, SUL WEB SI CONTINUA AD OFFENDERE

Nessun provvedimento disciplinare, quindi. Resta comunque il malcostume di attacchi mirati sui social network che coinvolgono personalità note, specialmente di sesso femminile. Lo stesso Leccese, oltre a scrivere diversi post contro Francesca Barra, aveva preso di mira anche la giornalista e commentatrice televisiva Selvaggia Lucarelli. E il fenomeno degli haters – senza esempi restrittivi che possano lanciare moniti alla popolazione di internet – continua a restare in un limbo indefinito: da un lato l’impunità, dall’altro l’impotente fastidio nei confronti di una delle più odiose deformazioni dell’utilizzo dei social network.

 

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