Il Gran Maestro della massoneria diventa partigiano e accusa la Bindi di essere fascista

«Ricordo l’esperienza del Ventennio. Prima si colpì la massoneria e poi finirono le libertà di tutti». Chiude così la lunga lettera inviata al quotidiano Il Tempo il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi. Oggetto della missiva, la replica della massoneria alla relazione della commissione parlamentare antimafia (presieduta da Rosy Bindi) che ha parlato di infiltrazioni di mafia e ndrnagheta all’interno delle organizzazioni massoniche italiane.

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BINDI FASCISTA, L’ACCUSA DEL GRAN MAESTRO DELLA MASSONERIA

In un passaggio di questa relazione, infatti, si legge: «Non si auspica certo il ripristino delle disposizioni fasciste, seppure non va dimenticato che, accanto a coloro che perseguivano evidenti volontà illiberali, insigni giuristi apprezzavano tali normative». Proprio questo punto viene contestato dal Gran Maestro Bisi, che paragona l’azione della commissione antimafia proprio alle azioni di repressione messe in campo nel corso del Ventennio fascista nei confronti della massoneria.

Una sorta di interpretazione letterale di un passaggio (probabilmente infelice) della relazione ma che in realtà sottolineava una questione di fondamentale importanza: ha senso la segretezza di alcune associazioni borderline la cui esistenza sembra essere pesantemente condizionata dalle infiltrazioni della criminalità organizzata.

BINDI FASCISTA, BISOGNA EVITARE LA CONFUSIONE

Il Gran Maestro usa l’argomento del fascismo in maniera impropria, distraendo l’attenzione dal problema reale evidenziato dalla commissione parlamentare anti-mafia. Non può esserci una proposta di collaborazione e un passo in avanti verso il lavoro della commissione stessa se poi è proprio Bisi a negare gli elenchi degli iscritti nel Grande Oriente d’Italia, giustificando questa cosa con la frase: «così facendo si criminalizza un’intera organizzazione».

Insomma, in Italia sul ritorno del fascismo c’è già abbastanza confusione. Utilizzando questo termine di confronto, il Gran Maestro Stefano Bisi non fa altro che gettare altro fumo negli occhi. Quello che ha scritto la commissione antimafia sulla massoneria in Italia resta preoccupante. E il problema non può essere liquidato rivolgendo alla stessa commissione e a Rosy Bindi l’accusa di fascismo.

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