Visco inguaia Renzi su Banca Etruria. Di Maio attacca: «Un vero Pd lo avrebbe mandato a casa»

19/12/2017 di Redazione

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in audizione alla Commissione banche, ha difeso l’operato della Banca centrale nella gestione delle crisi bancarie. Un intervento nel quale ha negato responsabilità sue e della sua struttura nell’avvitarsi delle crisi bancarie. Ma c’è di più. Secondo quanto sostiene Visco Renzi gli chiese di Banca Etruria ma in quel caso il numero uno di Bankitalia non rispose.

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L’ex premier mostrò quindi un interesse per una delle quattro banche mandate in risoluzione a fine 2015 di cui il padre di Maria Elena Boschi fu vice-presidente. In uno di quegli incontri, nell’aprile del 2014, l’ex premier domandò perché la Popolare di Vicenza, altro istituto in crisi, volesse acquisire Etruria. «Ma non risposi – ha riportato Visco – non entrai per niente nei temi della Vigilanza, presi la sua come una battuta sugli orafi». Sul dialogo tra l’allora ministra Boschi con il vicedirettore di Bankitalia, Fabio Panetta, Visco precisa: «Pressioni dalla Boschi su Etruria? No. C’era un legittimo interesse dell’allora ministro su una questione che interessava il territorio».

IGNAZIO VISCO RENZI E L’ATTACCO DI DI MAIO: “UN VERO PARTITO LO AVREBBE GIA’ MANDATO A CASA”

Su questa questione ha attaccato il candidato premier del MoVimento 5 stelle Luigi Di Maio. «Visco – ha twittato il vicepresidente alla Camera – svela le pressioni di Renzi su Banca Etruria. Per uno scandalo di questa portata un vero partito democratico avrebbe già mandato a casa il suo segretario. Come fa il PD a subire in silenzio questa violenza istituzionale?

Fino a quando, dunque, abuserete della nostra pazienza?»

Visco, durante la lunga audizione, chiarisce che delle crisi bancarie «ha sempre e solo parlato con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan». Anche perché Padoan è «presidente del Cicr, il Comitato interministeriale per il credito ed il risparmio». Con lui, Visco riferisce di «parlare spesso più volte al giorno» e con il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni «si è visto più volte». Con i cinque governi che Visco ha affrontato c’è sempre stata massima collaborazione. Anche con Renzi. «Ci siamo visti moltissime volte – ha aggiunto il numero uno di Bankitalia – abbiamo parlato degli stress test, degli Aqr (la revisione della qualità degli attivi della Bce, ndr) e dei problemi gravi delle banche in risoluzione. Abbiamo avuto approcci diversi, ma sempre con trasparenza».
«Boschi – ha concluso Visco – ha chiarito esplicitamente di non voler trattare atti su Etruria e di non aver nulla da recriminare per la sanzione (sul padre ndr), ma ha espresso preoccupazione per l’economia della provincia la cui crisi avrebbe potuto essere aggravata dalla crisi del credito, sottolineando che bisognava stare attenti».

 

(foto ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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