L’ex calciatore La Rosa ucciso per 8mila euro, le ricerche sul web su come scioglierlo nell’acido

15/12/2017 di Redazione

Dopo averlo sgozzato volevano scioglierlo nell’acido. Una delle due persone fermate per l’omicidio aveva effettuato ricerche su Internet per capire come fosse riuscito il boss di Cosa Nostra a sciogliere nell’acido il figlio di un pentito, il piccolo Giuseppe Di Matteo. È quanto emerge dalla terribile vicenda di Andrea La Rosa, l’ex calciatore di serie C e neodirettore del Brugherio Calcio (squadra della provincia di Monza Brianza) scomparso il 14 novembre scorso e il cui corpo senza vita è stato scoperto ieri nel bagagliaio di un’auto. Per l’uccisione del 35enne sono state fermate due persone di Quarto Oggiaro (Milano), madre e figlio, Antonietta Biancaniello e Raffaele Rullo, che dopo il fermo hanno rilasciato alcune dichiarazioni ma non hanno confessato l’uccisione.

Omicidio ex calciatore La Rosa, ricerche online per scioglierlo nell’acido

Il movente dell’omicidio sarebbe economico. Stando a quanto ricostruito dagli investigatori La Rosa aveva con sé 8mila euro che avrebbe dovuto prestare alla coppia ed era spaventato. Ne aveva parlato con la sua compagna e con alcuni amici. Dalle indagini è emersa anche l’invio di un messaggio dal cellulare della vittima indirizzato alla fidanzata, un messaggio che i carabinieri hanno subito sospettato che non fosse stato scritto da lui ma dai suoi assassini, come poi confermato dall’analisi di tabulati e celle telefoniche. Il telefono della vittima, che in passato aveva già prestato denaro a Rullo (30mila euro poi restituiti senza problemi), risultava spento dal 15 novembre, il giorno dopo la scomparsa.

La Rosa e Rullo si conoscevano da anni tramite la compagna dell’ex calciatore. Il presunto omicida è considerato dagli investigatori un «balordo» perché abituato a svolgere attività illecite. Gli accertamenti dei carabinieri sono stati facilitati dal fatto che Rullo lavorava anche come tecnico informatico in una grande azienda che in queste settimane ha collaborato alle indagini dei militari. Il corpo senza vita di La Rosa era nascosto in un bidone posto nel bagagliaio di un’auto. La vettura, guidata da Biancaniello è stata fermata ieri lungo la superstrada Milano-Meda all’altezza di Varedo. «Sto trasportando del gasolio con naturalezza e freddezza, senza tradire alcuna emozione», è stata la risposta della donna ai militari. Probabilmente si stava recando in un locale di di Seveso (sempre nella provincia di Monza Brianza) nella disponibilità del figlio. Lì sono stati scoperti e sequestrati 24 flaconi da un litro di acido. Dall’analisi della navigazione web, poi, sono spuntate le ricerche sull’uccisione di Di Matteo, ucciso a 13 anni. Rullo probabilmente voleva uccidere proprio come Brusca. La prima ipotesi fatta dagli inquirenti era stata quella di un allontanamento volontario.

(Foto da Linkedin)

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