Sexgate delle toghe, coinvolto anche il pm anti-violenza di Rovigo Davide Nalin

13/12/2017 di Redazione

Nello scandalo che si è abbattuto sul consigliere di Stato Francesco Bellomo, accusato di “vessazioni di carattere anche sessuale” sulle alunne della scuola di formazione giuridica di cui è direttore, finisce coinvolto anche il suo collaboratore, il pm delle pari opportunità Davide Nalin. Il magistrato della procura di Rovigo sembra che avesse un ruolo di “mediatore” tra Bellomo e le borsiste. Questo almeno è quanto emerge dalle parole della ragazza che aveva una relazione con il consigliere e che a causa dello stress è finita in ospedale, convincendo così il padre ad appellarsi al Consiglio di Stato.

IL PM ANTI-VIOLENZA DAVIDE NALIN COINVOLTO NEL “SEXGATE DELLE TOGHE”

Il Csm venerdì dovrà analizzare la richiesta del Pg della Cassazione, Pasquale Ciccolo, di sospendere Davide Nalin dall’attività di magistrato. Il Consiglio di Stato ha sollecitamente inviato le carte sul “sexgate delle toghe” al Consiglio superiore della magistratura. Lì vi si legge la testimonianza della ragazza che aveva una relazione con Bellomo: «Il dott. Nalin prese a contattarmi per farmi comprendere gli errori logici che commettevo». Aggiungendo poi, come riporta il Corriere della Sera«Nalin aveva assunto la veste di “mediatore”, e quando il nostro rapporto attraversava momenti critici, interveniva analizzando pacatamente le mie reazioni».

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Un ruolo di mediatore che il pm anti-violenza avrebbe avuto anche nel convincere la ragazza a inviare sue foto intime a Bellomo. «Ricordo una volta che Bellomo si è arrabbiato perché ho indugiato a inviargli una foto mia intima. Non era la prima volta che me la chiedeva. Gliene avevo inviate già altre. Subito dopo è intervenuto Nalin chiedendomi notizie del perché non volessi rispettare i patti con il consigliere», racconta.

LA RICHIESTA DI SOSPENSIONE DALLA MAGISTRATURA PER DAVIDE NALIN

Perché le ragazze non denunciavano? A quanto pare perché venivano a loro volta minacciate di essere denunciate dal consigliere di Stato. Una prospettiva che può spaventare molto chi ambisce a superare il concorso di magistratura. Il tutto in un «clima di soggezione psicologica», come ha sottolineato Paolo Ciccolo nella sua richiesta di sospensione di Davide Nalin. Il procuratore generale di Cassazione con funzione disciplinare nel documento inviato al Csm e al ministro della Giustizia Orlando, ha ricostruito così il ruolo del pm anti-violenza nel sexgate delle toghe:

“Nalin si è adoperato per far conseguire a Bellomo indebiti vantaggi di carattere sessuale e, comunque, tali da consentire al medesimo di perdurare la relazione cui egli ambiva, sfruttando la condizione psicologica della ragazza, interessata a superare il concorso per entrare in magistratura“.

 

Foto copertina: ANSA / CLAUDIO PERI

 

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