Mattia Del Zotto, le prime parole in carcere del killer del tallio

09/12/2017 di Redazione

Mattia Del Zotto si trova in carcere dopo esser arrestato per l’accusa di omicidio di tre persone, Giovanni Battista Del Zotto, Maria Gioia Pittana, Patrizia Del Zotto, i suoi nonni paterni e la zia, con il solfato di tallio, e il tentato omcidio di altri cinque parenti e la badante. Del Zotto, ventisette di Nova Milanese, si trova nel carcere di Monza da un paio di giorni ormai. Il giovane è stato visitato da un politico lombardo, che ha riferito al quotidiano Il Giorno alcune delle dichiarazioni fatte da Del Zotto durante il loro colloquio.

MATTIA DEL ZOTTO, LE PRIME DICHIARAZIONI IN CARCRE SUGLI OMICIDI COL TALLIO

Il nome del politico lombardo non è stato citato. Mattia Del Zotto è detenuto nell’infermiera della casa circondariale di Monza, dove sarà monitorato da psicologi e psichiatri che hanno già sostenuto colloqui con lui. Quando ha incontrato il politico lombardo che l’ha visitato il cosiddetto killer del tallio stava leggendo il Libro della Genesi. Ha affermato di voler leggere in carcere il Talmud, per poter approfondire la sua nuova religione, l’ebraica. Mattia Del Zotto ha descritto così i suoi pensieri, le sue riflessioni dopo le prime giornate in prigione. «Il mio stato religioso rispetto agli eventi merita una riflessione approfondita che voi non capireste. Il mio futuro lo vedo come una via verso la giustizia».

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Del Zotto ha motivato così i suoi omicidi. «Ho una distanza nei valori con i parenti. E non li percepisco come persone care e vicine. Il mio affetto va al Signore Creatore, per l’entità divina superiore. Non mi viene nessun messaggio da dare», ha rimarcato rispondendo alla domanda su cosa vorrebbe dire ai genitori dopo il suo arresto, come riferisce Il Giorno. Le indagini finora hanno confermato come Mattia Del Zotto abbia ordinato il solfato di tallio da una ditta di Padova, la stessa con cui aveva avuto rapporti il complice della coppia dell’acido, Martina Levato-Alexander Boettcher.

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Il tallio potrebbe esser stato utilizzato per una suggestione dell’infanzia del giovane di Nova Milanese. Da piccolo viveva in provincia di Friuli, dove si verificarono due omicidi mai risolti compiuti proprio con questa sostanza. Durante le indagini è emerso come l’ultimo corso professionale frequentato da Del Zotto fosse quello di addetto funebre.

Foto copertina: ANSA

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