Gelsomina Verde, ragazza uccisa dalla camorra che per lo Stato non è vittima innocente

06/12/2017 di Redazione

Gelsomina Verde, una ragazza uccisa dalla camorra nel 2004, a 22 anni, non viene riconosciuta dallo Stato come vittima innocente dei clan. Ne ha dato notizia ieri il Corriere del Mezzogiorno: l’avvocatura dello Stato e il Ministero degli Interno non hanno concesso alla famiglia l’indennizzo che viene elargito per le persone vittime innocenti della criminalità. Eppure anche chi indagò sul delitto e sulla faida in corso in quegli anni nella periferia di Napoli è convinto che non non ci fosse nessun legame tra la giovane donna e gruppi camorristici che in quel periodo seminavano terrore e morte.

Gelsomina Verde, uccisa dalla camorra: per lo Stato non è vittima innocente

Gelsomina Verde fu sequestrata, torturata e poi data alle fiamme ancora in vita nella sua auto. Rimase vittima, il 21 novembre 2004, della barbarie del clan Di Lauro durante la prima faida di Scampia. Il gruppo criminale che si opponeva ai cosiddetti ‘Scissionisti’ voleva estorcerle segreti che lei in realtà non conosceva. Il Corriere del Mezzogiorno riporta oggi in un articolo a firma di Fabio Postiglione dichiarazioni del magistrato Giovanni Corona che si occupò del caso della ragazza e della guerra di camorra in corso. Gelsomina Verde – spiega – «non solo è una vittima innocente della camorra, lei è un’eroina e sapere che lo Stato si appiattisce all’interpretazione oggettiva di una legge, non dando merito al suo atto di coraggio e di forza, non mi fa rallegrare come cittadino e magistrato».

Il Ministero ha deciso di rigettare la richiesta dei familiari di Gelsomina di un vitalizio perché un cugino di secondo padre della giovane risultava avere dei precedenti per associazione a delinquere. Il magistrato, che oggi lavora alla Procura di Napoli Nord, dice: «È sicuramente un dato oggettivo che quell’uomo fosse un loro parente e avesse precedenti penali, ma non frequentava la famiglia di Mina e non apparteneva a quella camorra che l’aveva uccisa». E ancora: «Che fosse innocente è un dato palese che emerge dall’inchiesta che io ho condotto. Lei fu tradita da Ugo De Lucia, che abitava nel suo stesso palazzo, e da Pietro Esposito, due persone alle quali Mina cresceva i figli facendo la babysitter e che conosceva da quando era bambina – ha ricordato Corona – Quel giorno fu sequestrata perché speravano di estorcerle notizie di Gennaro Notturno, boss scissionista, con il quale lei aveva un’amicizia datata, ma scelse di non schierarsi né con una fazione, né con l’altra».

La storia di Gelsomina Verde è stata raccontata anche nella serie Gomorra. Il personaggio Manu, interpretato dall’attrice Denise Perna, è a lei ispirato, ed appare nel nono episodio della prima stagione.

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