Chi è Francesca Barracciu…«in senso lato»

Era sottosegretario alla Cultura del governo di Matteo Renzi. Sin dalla prima ora, fedelissima dell’ex presidente del Consiglio. Ora, Francesca Barracciu è stata condannata in primo grado a 4 anni di reclusione per peculato: la sua posizione, secondo i magistrati, sarebbe stata cruciale nello scandalo dei fondi destinati ai gruppi del consiglio regionale della Sardegna, sua terra d’origine, spesi per scopi non istituzionali. I fatti contestati risalgono al periodo in cui la Barracciu, appunto, era consigliere regionale.

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FRANCESCA BARRACCIU, LA SUA CARRIERA POLITICA

Una parabola politica iniziata lì e culminata con la nomina a Palazzo Chigi, fatta di qualche passo falso – come il ritiro della sua candidatura a presidente della Regione Sardegna, dopo la vittoria delle primarie, quando scoprì di essere indagata – e di tantissimi scivoloni sui social.

FRANCESCA BARRACCIU, LE SUE GAFFE SUI SOCIAL

Il popolo della rete la ricorda soprattutto per i suoi litigi con esponenti dello spettacolo (Alessandro Gassmann su tutti) e per i suoi battibecchi con gli altri utenti di Twitter. Nella top ten delle gaffe di Francesca Barracciu c’è senz’altro quella registrata all’indomani dell’assemblea sindacale dei dipendenti del Colosseo (nel 2015): in quella circostanza, l’esponente del Partito Democratico si scagliò contro i sindacati che «avevano danneggiato centinaia di turisti paganti che dedicano un giorno di ferie al Colosseo». Poi, nello stesso tweet, rincarò la dose: «è un reato». Alla domanda di una utente che le chiedeva di che tipo di reato stesse parlando, la Barracciu rispose in maniera spiazzante: «reato in senso lato».

Epico fu anche lo scontro con Alessandro Gassmann (che raccolse anche il consenso di altri diversi personaggi dello spettacolo come Luca Bizzarri, Francesca Archibugi ed Enrico Bertolino). L’attore la invitava a dimettersi da sottosegretario alla Cultura dopo la notizia delle indagini a suo carico. La Barracciu, piccata, rispose così: «mentre impara a fare l’attore può evitare di far pagare il biglietto al cinema per i suoi ‘film’?».

Meravigliosa anche la risposta ai suoi followers il giorno della sua nomina a sottosegretario alla Cultura. Qualcuno le aveva semplicemente chiesto se avesse anche la delega al Turismo. Tanto bastò per mandarla in panico: «Ciao, ieri sono arrivata di corsa e non ho potuto verificare nel dettaglio. Sto andando ora a verificare, poi ti dico». E alla domanda successiva («Mi scusi, Barracciu, ma non sa nemmeno a cosa ha la delega?») rispose: «Sì che lo so, devo solo verificare una serie di cose. Hai qualche problema?».

 

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