Blitz degli skinheads, commercianti di Como contrari alla manifestazione Pd

04/12/2017 di Redazione

I commercianti di Como sono contrari alla manifestazione indetta dal Pd, dopo il blitz dei Veneto Fronte Skinheads, martedì scorso, durante un’assemblea di Como senza Frontiere, una rete di associazioni che operano nel campo dell’accoglienza. Ad annunciarlo è il presidente di Confesercenti Claudio Castelli in una lettera inviata al Prefetto e al sindaco di centrodestra Mario Landriscina. La contrarietà non deriva da una questione “ideologica”, infatti, bensì da una economica, dato che il prossimo fine settimana pre-natalizio è in mezzo al Ponte dell’Immacolata è particolarmente strategico per i negozianti:

«Sabato 9 dicembre è il giorno di mezzo del ponte della Madonna, giornata in cui tradizionalmente a Como si riversano migliaia di persone per effettuare gli acquisti Natale e per partecipare alla Cittò dei Balocchi (tradizionale festa nella cittadina per bambini e famiglie a tema natalizio, ndr): se la città di Como risultasse bloccata per la manifestazione nazionale, gli esercenti e gli ambulanti sarebbero costretti forzatamente a rinunciare al guadagno di una delle giornate di massima vendita. Il pregiudizio economico per questi lavoratori sarebbe notevole e non comprensibile: i nostri associati ci hanno già manifestato tutta la loro preoccupazione».

COMMERCIANTI DI COMO CONTRARI ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL PD DOPO IL BLITZ DEGLI SKINHEADS

Nella lettera il presidente di Confesercenti non chiede al sindaco e al Prefetto di annullare la manifestazione indetta dal Pd, ma di «valutare l’opportunità» di fissarla in «un’altra data, che sia compatibile con l’ordinato svolgimento delle altre manifestazioni sociali ed economiche in corso a Como, così da non penalizzare le attività commerciali e i cittadini».

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Mentre i commercianti di Como sono contrari alla manifestazione, aumentano le adesioni all’evento organizzato dal Pd. L’ultima quella di Campo Progressista Lombardia: «Riteniamo quanto successo gravissimo e da non sottovalutare in quanto ulteriore indicatore della crescita delle destre nella nostra regione e nel paese», scrive in una nota la formazione legata a Pisapia, sottolineando anche «la scarsa o assente presa di distanza da quanto accaduto da parte dei politici dei maggiori partiti di destra», che «rimarca quanto alcuni valori della democrazia siano diventati elementi derogabili e sospendibili a seconda delle circostanze».

Sabato a Como ci sarà anche la ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli: «Sbaglia chi minimizza quanto avvenuto la scorsa settimana a Como, chi parla di ragazzata, chi sostiene che quello non sia un atto di violenza. La violenza – sottolinea la Ministra – comincia da parole d’odio e intolleranza, come drammaticamente ci insegnano le più buie pagine della storia europea e come spesso ci ricordano dolorosi fatti di cronaca. La violenza nasce dal non riconoscere il valore delle differenze e i valori fondanti della nostra democrazia. Nasce dall’ignoranza».

 

Foto copertina: ANSA/YOUTUBE/ECOINFORMAZIONI ARCI

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