Emma Bonino è pronta allo sciopero della fame. Nonostante i postumi della malattia

04/12/2017 di Redazione

Emma Bonino è disposta anche allo sciopero della fame nella battaglia per la parità di accesso alle elezioni, sui termini della raccolta delle firme per presentare una lista alle prossime elezioni Politiche. In un’intervista rilasciata a Giovanna Vitale per Repubblica la storica esponente radicale, promotrice in queste settimane con Riccardo Magi e Benedetto Della Vedova di +Europa, un simbolo europeista, si dice pronta al digiuno per facilitare le sottoscrizioni. «Per il momento abbiamo investito un sacco di tempo a informare tutti i livelli istituzionali. E nessuno che mi abbia risposto: ‘Hai torto, non se ne parla’. Tutti assolutamente consapevoli che questa legge, che esclude soltanto noi, fatta per chi ha già santi in Parlamento, viola i principi di fondo della democrazia».

EMMA BONINO DISPOSTA ALLO SCIOPERO DELLA FAME PER LE REGOLE SULLE FIRME

La legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, approvato in via definitiva in Parlamento lo scorso 26 ottobre, violerebbe i principi della democrazia perché prevede sei mesi per la raccolta delle firme ma in realtà – dice Emma Bonino – «6 mesi non ci sono e nemmeno i moduli del Viminale, per di più in una situazione che è kafkiana, visto che non si sa manco quando si vota». «Alla fine – spiega – avremo 4-5 settimane, con metà Italia sotto la neve. Tra l’altro per gli stessi motivi nel 2012 fu fatto un decreto che riduceva la firme». Per quanto riguarda il digiuno Emma Bonino non esclude che nelle sue condizioni sia rischioso. «Vedremo cosa dicono i medici», afferma. Ma lei è reduce da una cancro ai polmoni. Dimagrire le sarebbe vietato. «So di non essere nelle condizioni migliori – spiega ancora a Repubblica -. Che la malattia mi ha lasciato delle fragilità in tutti gli altri organi. E il freddo è un’aggravante. Ma i medici non sono mai stati entusiasti di quello che faccio, neanche dei miei viaggi a Parigi o a New York. Dopodiché non sono un kamikaze».

(Foto: ANSA / MASSIMO PERCOSSI)

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