Chi sono i Veneto Fronte Skinheads?

30/11/2017 di Redazione

Da due giorni i Veneto Fronte Skinheads sono sulla bocca di tutti: il gruppo neonazista martedì scorso ha fatto irruzione all’assemblea dell’associazione Como senza Frontiere, per leggere un proclama contro i migranti. Il video del blitz è circolato molto sul web e in tv, facendo tornare viva la paura del ritorno di un’ondata di fascismo in Italia. Le 15 teste rasate entrate in azione nel Chiostrino di Sant’Eufemia sono ora indagate per violenza privata dalla Questura di Como. Sono veneti, perché è nella regione del nord-est che il gruppo neonazista ha la sua base.

IL VIDEO DELL’INTERRUZIONE DELL’ASSEMBLEA DI COMO SENZA FRONTIERE DA PARTE DI  DI VENETO FRONTE SKINHEADS

 

Ma chi sono i Veneto Fronte Skinheads? Dobbiamo davvero aver paura di loro? Il Corriere del Veneto, oggi, snocciola i numeri dell’associazione antisemita e neofascista: nella regione pare non conti più di cento membri effettivi. Sembrano pochi, ma il gruppo «è ritenuto comunque tra i più organizzati nel panorama europeo». La base storica – si apprende – è a Lonigo, nel Vicentino, dove il Veneto Fronte Skinheads è stato fondato nel 1986. Una storia ultratrentennale, che ha portato l’associazione (dal 1990 il Veneto Fronte Skinheads, infatti, è registrato come associazione culturale) a ramificarsi in buona parte del Nord Italia, soprattutto in Lombardia e in Emilia Romagna. Il vento naziskin, però, soffia anche fuori dal continente: «In Sardegna – riporta il Corriere – è nata da poco una realtà molto vicina al movimento, ma senza lo stesso “marchio”».

LA STORIA DEI VENETO FRONTE SKINHEADS

A guidare il Veneto Fronte Skinheads per i primi vent’anni della sua storia è stato il fondatore, Piero Puschiavo, detto “lo zio”. Ha tentato di entrare in Parlamento con Fiamma Tricolore e poi è finito alla direzione nazionale de La Destra di Francesco Storace (che commentando il bliz a Como di martedì sera ha detto che non c’è “nulla di strano», come riporta Repubblica). Al suo posto dal 2006 alla guida della formazione di estrema destra c’è Giordano Caracino, autista magazziniere padovano di 38 anni.

Se in passato nel mirino delle teste rasate c’erano l’alta finanza e i complotti internazionali, ora il bersaglio sono quasi esclusivamente i migranti e le associazioni (anche cattoliche) che operano nell’accoglienza, come Como senza Frontiere. A essere cambiato è anche il modo di organizzare le azioni: ora è la rete, più che le riunioni in bar e pizzerie, la sede operativa dei Veneto Fronte Skinheads. Ogni blitz, ogni provocazione, ogni manifestazione è rivendicata dal gruppo sul proprio sito, con tanto di proclama ufficiali, che si conclude sempre con l’avverbio «ferocemente».

 

Foto copertina: ANSA/YOUTUBE

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