Charles Manson, uno dei più sanguinari assassini della storia d’America

20/11/2017 di Redazione

All’età di 83 anni è morto oggi uno dei serial killer più sanguinari della storia degli Stati Uniti d’America: Charles Manson. Era stato ricoverato in un ospedale in California qualche giorno fa per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. Era leader di una setta conosciuta con il nome di ‘Family’ e stava scontando l’ergastolo per l’omicidio di Sharon Tate, la giovane moglie del regista Roman Polanski, e altre sei persone, avvenuto in un villa Los Angeles, Cielo Drive, nell’agosto del 1969.

Manson era stato ricoverato in ospedale in gravi condizioni dalla sua cella della prigione di Corcoran da cui per ben 12 volte aveva inutilmente tentato di uscire in libertà vigilata. Due anni fa era anche arrivato a un passo dal matrimonio, con una donna che da tempo lo andava a trovare in prigione. Ma le nozze non sono mai state celebrate. Afton Elaine Burton, che aveva all’epoca 26 anni proprio come la Tate quando fu uccisa, aveva deciso di sposarlo per ottenerne il cadavere dopo la morte e farne un’attrazione turistica.

CHI ERA CHARLES MANSON

Per la strage del ’69 Manson e i suoi complici della ‘Manson Family’ furono condannati a morte, poi nel 1972 (quando la Corte Suprema sospese le esecuzioni in California) la sentenze capitali furono commutate in 7 ergastoli, tante come le loro vittime. Quando fu uccisa la Tate era incinta di 8 mesi e mezzo e al processo il suo assassinio fu collocato nel contesto di un rito satanico con il brano dei Beatles ‘Helter Skelter’ sullo sfondo. Manson era convinto che, con quella canzone, il gruppo inglese avesse incaricato lui di scatenare una guerra di razza assassinando bianchi (in modo che poi l’establishment avrebbe scaricato le colpe sui neri).

Della setta di Mandon restano ora in prigione tre seguaci, Leslie Van Houten, Patricia Krenwinkel e Charles ‘Tex’ Watson. Una quarta componente, Susan Atkins, è deceduta in carcere per un cancro. La villa dei delitti era di proprietà di Terry Melcher, impresario musicale figlio di Doris Day, che, dopo un interesse iniziale per Manson, si era rifiutato di scritturarlo come musicista. La notte degli omicidi, Polanski non era presente. Non è mai stato accertato se Manson aspettasse in auto o se rimase nel ranch dove risiedeva l’organizzazione. Gli assassini fecero irruzione a Cielo Drive armati di coltelli, pistole e una corda di nylon di 13 metri. Uccisero i presenti senza pietà. Sharon Tate, fu l’ultima a morire. Con uno straccio intriso del suo sangue, la Atkins scrisse sulla porta da cui erano entrati «Pig», «maiale». L’indomani avvennero altri due brutali assassini: l’executive italo-americano dei supermercati Pasqualino ‘Leno’ LaBianca e la moglie Rosemary furono trucidati con decine di coltellate nella loro villa di Los Feliz, a Los Angeles. Le ragazze poi scrissero col sangue di Leno «morte ai porci», «rivolta» e «Helter Skelter» sulle pareti e il frigorifero.

(Foto da archivio Ansa)

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