Il Tar rigetta il ricorso del poliziotto del video «Risorse della Boldrini»: resta sospeso

19/11/2017 di Redazione

Il Tar del Piemonte ha rigettato il ricorso del poliziotto del video «Risorse della Boldrini». Le immagini, diventati virali a fine luglio, sono girate dall’interno di una volante sull’autostrada Torino-Bardonecchia: sulla corsia d’emergenza si vede un 19enne ivoriano, che pedala in bicicletta con le cuffie nelle orecchie. L’agende della Stradale in sottofondo ride commentando ironico la scena: «Risorse della Boldrini, ecco come finirà l’Italia: tutti su una graziella in autostrada a comandare», dice scimmiottando il noto ritornello del primo successo di Rovazzi. «Per voi che amate la Boldrini e che avete voluto questa gente di m***a in Italia». A conclusione del breve video girato con il telefonino, il capopattuglia rivolge un invito a tutti: «Condividete, signori, condividete».

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A causa del video e del commento «Risorse della Boldrini», razzista e lesivo nei confronti della terza carica dello Stato, il poliziotto è stato immediatamente sospeso. Ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte, che però lo ha rigettato, con questa motivazione:

Mancanza di capacità di autocontrollo che il ricorrente ha oggettivamente evidenziato, nell’episodio che è all’origine della decisione di sospenderlo dal servizio in via precauzionale, e che invece si può e si deve ragionevolmente pretendere da un organo di polizia.

IL TAR CONFERMA LA SOSPENSIONE AL POLIZIOTTO DEL VIDEO «RISORSE DELLA BOLDRINI»

Nei giorni in cui il video «Risorse della Boldrini» è diventato virale, l’agente della Stradale (a cui è stato dimezzato lo stipendio) ha incassato la solidarietà di tutto il centro destra, oltre che dei colleghi, che hanno subito organizzato sui social una colletta in suo sostegno. Il segretario del Sindacato Autonomo di Polizia, Gianni Tonelli, che già quest’estate aveva sulla questione inviato una lettera a Franco Gabrielli, ha commentato amareggiato la decisione del Tar.

Sono disgustato. Con tutto quello che succede in Italia, noi sacrifichiamo un operatore delle Forze dell’Ordine per una battuta di ilarità, quando vi è stato da parte dello stesso ivoriano il ringraziamento verso i due poliziotti, operativamente eccezionali, gentili, che gli hanno salvato la vita?

In un’Italia che ogni giorno è pervasa dalle peggio nefandezze, cosa facciamo? Come sistema ne avvalliamo una peggio, solo perché la Signora Presidente si è sentita offesa? La giustizia amministrativa ha pensato bene di lavarsene le mani, rigirando la patata bollente al Dipartimento, complice di avere avallato e promosso un procedimento di destituzione, mettendo sul lastrico, con mezzo stipendio, un poliziotto, padre di famiglia con tre figli a carico.

 

 

 

 

 

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