La storia del gatto Romeo, sfrattato dall’ospedale di Sanremo

Il Corriere della Sera ha dedicato alla storia del gatto Romeo un’intera paginata. È nata persino una pagina Facebook dal titolo Romeo La Pet Terapy. Infermieri, medici e pazienti lo consideravano una loro mascotte. Eppure, il felino è stato allontanato dai corridoi dell’ospedale Borea di Sanremo, dove viveva da diverso tempo.

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GATTO ROMEO, LA STORIA

L’esposto di un paziente, che temeva di prendersi una malattia in seguito al contatto con il gatto, ha costretto la direzione sanitaria a prendere provvedimenti. «Questioni di normative e di sicurezza – spiega la dottoressa Donatella De Angelis -. Gli animali, se entrano in un ambiente sanitario, devono stare al guinzaglio, avere la museruola o essere portati in braccio».

Difficile mettere un guinzaglio o una museruola a un gatto, ovvio. Ancor più difficile trasportarlo sempre in braccio durante le sue passeggiate nel corridoio dell’ospedale. «Romeo non creava problemi – spiega la De Angelis – eppure siamo stati costretti ad allontanarlo».

GATTO ROMEO, L’INIZIATIVA

La storia di Romeo, comunque, un lieto fine ce l’ha. Il gatto, infatti, è stato adottato da un’infermiera che ha a disposizione un ampio giardino davanti casa. Ora vive insieme a due chihuahua, un meticcio e altri sei gatti. Ma nessuno potrà consolare i pazienti dell’ospedale, che sentono la mancanza di Romeo più di ogni altro: «Negli ultimi tra anni, sono sempre stata in pronto soccorso per uno zio che ora non c’è più. Quando lo incontravo mi dava sollievo». E, sulla pagina Facebook dedicata al gatto, c’è anche chi propone: «Perché non trasferite chi non lo vuole e fate tornare Romeo che è amato da tutti?».

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