David Rossi, la testimone mai ascoltata: «La mail in cui annunciava il suicidio è stata letta»

Una delle poche tracce che David Rossi ha lasciato prima di morire consiste nello scambio di mail avvenuto con l’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena Fabrizio Viola, due giorni prima del suo tragico volo dalla finestra della banca. Il 4 marzo, mentre il capo del’ufficio stampa scriveva, l’amministratore delegato si trovava a Dubai, “in vacanza” come avrebbe testimoniato successivamente.

 

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In questo carteggio, alle 10.15 di mattina circa, David Rossi gli lancia quello che potremmo definire l’alert: in una mail con oggetto ‘HELP’, il capo dell’ufficio stampa del Monte dei Paschi di Siena scrive «Stasera mi suicido sul serio, aiutatemi». Viola raccontò ai magistrati di non aver mai letto quella mail, che pure risulta essere stata inviata dal computer di Rossi. Invece, rispose alle successive mail dell’addetto stampa MPS, in cui Rossi chiedeva una sorta di autorizzazione per parlare con i magistrati a proposito delle «cose che sapeva» sulla vicenda della banca.

DAVID ROSSI TESTIMONE MAI ASCOLTATA DALLA PROCURA

Il programma televisivo Le Iene, nella puntata in onda ieri sera, ha però provato a smentire la ricostruzione di Viola, interpellando una testimone chiave. Si tratta della segretaria Pieraccini che, nelle carte della procura di Siena, risulta tra le persone ascoltate dai magistrati. Anche nei documenti di archiviazione, infatti, si legge: «Le attività investigative richieste dagli opponenti (la famiglia di David Rossi, ndr) – sentire a sommarie informazioni Fabrizio Viola, le sue segretarie, la Pieraccini e altri colleghi di Rossi, acquisire le mail presenti nella sua casella di posta, ricostruire i suoi movimenti nel pomeriggio che precedette la morte – sono già state tutte compiute senza che da ciò sia emerso più di quanto già detto».

In realtà, però – come confermato a Le Iene dalla stessa Pieraccini -, la donna non è mai stata ascoltata dai magistrati. Perché, dunque, compare questo clamoroso buco nelle indagini? Si tratta di una semplice svista (comunque grave) o di un voluto tentativo di allontanare l’attenzione da una testimone chiave?

DAVID ROSSI TESTIMONE MAI ASCOLTATA, LA RIVELAZIONE

Infatti, la Pieraccini porta con sé una verità che potrebbe davvero essere molto scomoda: «Impossibile che Viola non abbia letto la mail in cui David Rossi chiedeva aiuto e annunciava il suo suicidio – dice la donna a Le Iene -. Io, da segretaria, riesco a vedere le mail che sono state lette e quelle che non sono state aperte: quella mail era stata vista da Viola. Non solo: io stessa ho stampato il testo della mail e l’ho portato al responsabile della segreteria. Disse che non potevamo farci niente. Da quel giorno non ne abbiamo più parlato: è come se la mail non fosse più esistita. Inoltre, quattro giorni dopo il suicidio di David Rossi, le mail erano sparite dal computer di Viola».

Una testimonianza esplosiva. Che, a quanto pare, la procura non ha acquisito. La mancanza di attenzione a quell’alert, infatti, può essere spiegata con il successivo sviluppo della conversazione via mail tra Rossi e Viola? Cinque ore dopo la richiesta di aiuto, infatti, Rossi sembra tranquillizzarsi e, con ben tre mail, sostiene di aver mutato proposito sulla sua decisione di parlare con i magistrati, dice di essere entrato in paranoia e di non avere nulla da temere. Si scusava, infine, con Viola per il disturbo.

Nella nota che la Procura di Siena ha pubblicato nella scorsa settimana, si legge che «sebbene l’espressione utilizzata (a proposito della testimonianza della Pieraccioni, ndr) non sia puntuale, il significato della frase è inequivoco: l’audizione della Pieraccini non avrebbe aggiunto alcunché al quadro probatorio già cristallizzato». Poco importa, evidentemente, che la donna – come risulta dai tabulati telefonici di David Rossi – sia stata l’ultima persona a sentire, per pochi secondi (alle 18.08), l’addetto stampa Mps prima della sua caduta dalla finestra.

DAVID ROSSI TESTIMONE, L’UNICO PROCESSO PER LE MAIL

Il procuratore capo Vitiello non ha risposto sul tema. Ma quello delle mail è un punto chiave sul quale i magistrati senesi sono tornati eccome. Da un punto di vista sbagliato: il 1° dicembre si celebrerà il processo che vede imputati il giornalista del Fatto Quotidiano Davide Vecchi e la moglie di Rossi Antonella Tognazzi. Il motivo? Proprio quello scambio di mail che, secondo la procura, la Tognazzi avrebbe passato sottobanco a Vecchi. Circostanza nettamente smentita dai due che, ai tempi dei fatti contestati, non si conoscevano neanche. Insomma, siamo giunti al paradosso che, per la vicenda della morte di David Rossi, gli unici a essere giudicati saranno sua moglie e un giornalista. Sul resto, tra buchi e omissioni, continua a esserci una fitta coltre di mistero.

(Immagine: screenshot da video de Le Iene)

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