«Tolgo il commento se mi risarcisci» e finisce ai domiciliari per estorsione a mezzo Facebook

27/10/2017 di Redazione

Non solo diffamazione e minacce, adesso spunta anche l’estorsione a mezzo Facebook. I social network sono una giungla piena di pericoli e bisognerebbe imparare a usarli adeguatamente. Fatti di cronaca ce lo ricordano tutti i giorni, ma la storia raccontata oggi da Il Mattino è davvero sui generis: un architetto di Villaricca, nel napoletano, ha avuto un danno all’auto. È convinto che a causarlo sia stato l’ultimo rifornimento di gasolio fatto: secondo lui il carburante era stato diluito con acqua. Ripara l’auto e torna quindi al distributore, per chiedere al benzinaio il rimborso dei 1.300 euro pagati al meccanico per la riparazione. Il titolare della pompa rifiuta e respinge tutte le accuse.

ESTORSIONE A MEZZO FACEBOOK: UN UOMO ACCUSATO NEL NAPOLETANO

È allora che il contenzioso si sposta su Facebook: l’architetto pubblica un post in cui racconta – secondo la sua versione dei fatti – quanto accaduto e accusa il benzinaio di averlo truffato. «In pochissimo tempo il post diventa virale. Oltre 1.200 condivisioni», spiega il quotidiano napoletano. I social network possono essere delle armi molto potenti ed è per questo che a maggior ragione bisogna stare attenti a come li si usa. L’epilogo della storia lo insegna chiaramente. Il Mattino lo racconta così:

Il benzinaio replica sempre via social e invita l’architetto a cancellare il testo, perché gli sta causando ingenti danni commerciali. La risposta è più o meno: «Lo tolgo solo se mi dai i soldi che ho speso». Il benzinaio decide allora di denunciare l’architetto, che finisce ai domiciliari per estorsione a mezzo Facebook. I suoi avvocati riescono a farlo rilasciare e a fare derubricare il reato a «esercizio arbitrario delle proprie ragioni». La Rete moltiplica la conoscenza, è vero, ma non rende sempre l’uomo migliore. Chi ha ragione? Purtroppo, nella giungla dei social, finiscono tutti per avere torto.

Foto copertina: ANSA/ZUMAPRESS

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