Bufera nel Milanese: c’è una scuola con classi separate per italiani e stranieri

26/10/2017 di Redazione

Un istituto nella bufera con l’accusa di discriminazione. È quanto accade nel Milanese. Precisamente a Pioltello, comune di quasi 40mila abitanti dell’hinterland Est del capoluogo lombardo, dove una scuola media ha classi separate per italiani e stranieri. Si tratta dell’istituto Iqbal Masih, situato nel quartiere di Seggiano. Ne parla oggi il quotidiano Il Giorno: ci sono due classi a tempo pieno con pochissimi studenti, una con la quasi totalità di cognomi stranieri e un solo italiano e l’altra a larghissima maggioranza di cognomi italiani. Una scelta che ha portato alle dimissioni in blocco dei vertici della Consulta multiculturale. Scrive Patrizia Tossi:

Si parla di cognomi e non di nazionalità perché – e questa è la difesa della scuola – quasi tutti i ragazzi sono di seconda generazione e quindi considerati italiani a tutti gli effetti.

La scuola si trova in una zona ad alta densità di stranieri. Ad alimentare i sospetti su presunte ‘classi ghetto’ sono alcuni semplici dati:

Nel registro di classe della 1C ci sono 14 alunni, di cui 5 ragazzi nati all’estero, 8 studenti di seconda generazione e un solo bambino dal cognome italiano. Dall’altra parte del corridoio, invece, c’è la 1D con 16 iscritti, tra cui 11 italiani. Una fotografia che ha innescato il corto circuito in città, la Consulta degli stranieri ha reagito con le dimissioni congiunte della presidente, Fatima Naif Charif, e della sua vice Katerine Mosquera. Un gesto di protesta destinato a lasciare strascichi, soprattutto in una città come Pioltello dove ci sono quartieri con l’80% di stranieri.

 

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LA SCUOLA MEDIA NELLA BUFERA: CLASSI SEPARATE PER STRANIERI E ITALIANI

L’assessore alla Scuola Maria Gabriella Baldaro parla ora di «scelta grave», «da stigmatizzare», e prende le distanze dalla scelta dell’istituto, proponendo «un tavolo politico con tutti i presidi delle nostre scuole», sperando che «in futuro non si ripetano situazioni simili». Il vicepreside respinge ogni accusa: «I ragazzi non sono stati divisi per nazionalità, la maggioranza degli alunni ha cognomi stranieri ma è di nazionalità italiana. Per noi conta il livello di scolarizzazione, i nostri ragazzi sono tutti allo stesso livello, le classi sono assolutamente equilibrate». Affermazioni che non cancellano il sospetto che famiglie italiane abbiamo fatto pressione nei confronti della scuola per separare stranieri e italiani.

(Foto da archivio Ansa. Credit: ANSA / LO MELE)

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