Fiorello lancia «Il Socialista» e accusa Weinstein: «Sono stato minacciato da lui»

23/10/2017 di Gianmichele Laino

Forse stavolta è andato talmente tanto avanti che il pubblico dovrà correre davvero tanto per poter mantenere il passo. Fiorello ha mandato in onda – direttamente dalla sua pagina Facebook – la prima puntata de «Il Socialista», il primo programma radiofonico prodotto e trasmesso soltanto sul social network di Mark Zuckerberg. Un esperimento che deve far i conti non più con lo share e con l’auditel, ma con i like e le condivisioni.

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FIORELLO IL SOCIALISTA, DEBUTTO COSÌ COSÌ SU FACEBOOK

Il punto di riferimento che vi forniamo è quello della pubblicazione di questo articolo. Alle 17 del 23 ottobre, la prima puntata de «Il Socialista» contava 1300 interazioni, 150 condivisioni e più di 1200 commenti. Non tantissimi, se si considerano le potenzialità di un normale post di Facebook su una pagina da oltre 1milione e 800mila like.

Fiorello ha voluto fare un programma lontano da ogni canale mainstream, privo (al momento) di sponsorizzazioni, che si basi soltanto sul passaparola tipico del social network. Sarà che è ancora un esperimento, ma al momento non sembra avere troppa presa. Nei prossimi giorni, però, non è da escludere che questo fenomeno diventi virale.

FIORELLO IL SOCIALISTA, CONTENUTI DI ALTO LIVELLO

Nel frattempo, non si può far altro che constatare la solita qualità del prodotto, con qualche evergreen come l’imitazione Aurelio De Laurentiis e qualche novità nel vastissimo repertorio dell’eclettico showman siciliano, con diverse allusioni ai casi di attualità più caldi del momento. In modo particolare, Fiorello ha raccontato di essere stato vittima di minacce da parte del produttore cinematografico Weinstein. Niente a che vedere con gli abusi sessuali, ma Fiorello ha denunciato che, dopo un suo rifiuto per una parte marginale in un musical, lo stesso Weinstein gli chiuse le porte di Hollywood, scrivendogli una lettera dai toni molto forti in cui si leggeva: «tu forse non hai capito a chi hai detto no, dopo questo rifiuto non lavorerai più in America».

Da registrare, inoltre, il graditissimo ritorno del maestro Enrico Cremonesi (che, per l’occasione, ha inaugurato la sua «banda larga»). Insomma, la libertà dell’Edicola Fiore declinata secondo gli standard di Viva Radio Due. Ma con mezzi di diffusione completamente diversi. Fiorello ce la farà?

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