Facebook ha sospeso gli account di chi ha esultato per i gol del calciatore Finocchio

20/10/2017 di Redazione

Certo, il cognome dell’ex calciatore del Padova Francesco Finocchio (attualmente in forza al Renate) presta il fianco a diversi fraintendimenti. Ma cosa succede quando a gestirli è un algoritmo? Una vera e propria tragedia social. Diversi account di utenti tifosi del Padova e del Renate sarebbero stati sospesi da Facebook. Il motivo? Contenevano la parola «Finocchio» che, dall’algoritmo del social di Mark Zuckerberg, viene percepita come offesa omofoba. Ma gli utenti stavano semplicemente parlando del calciatore dall’ambiguo cognome.

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FACEBOOK FINOCCHIO, LA SOSPENSIONE DEGLI ACCOUNT

Un bug che si è verificato anche a distanza di tempo: diversi frequentatori dei social si sono accorti solo in queste ore di essere stati puniti per questo eccesso di zelo. Guai, quindi, a esultare per un gol di Francesco Finocchio, guai – peggio ancora – a criticare le sue prestazioni in campo. Facebook fa scattare, come una ghigliottina inevitabile, la censura.

FACEBOOK FINOCCHIO, L’ANEDDOTO

Un eccesso di severità nella giustissima campagna del popolare social network contro l’omofobia e contro le violenze verbali che, tuttavia, ha prodotto un effetto paradossale. Tuttavia, Francesco Finocchio è abituato a incomprensioni e gaffe del genere. Quando ancora militava nelle squadre giovanili, un suo allenatore è stato squalificato dall’arbitro perché aveva gridato al calciatore «Finocchio, buttala fuori!». Il qui pro quo, all’epoca, fu risolto da un semplicissimo chiarimento con il direttore di gara. Ma come si fa a dialogare con un algoritmo?

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