Parole shock del sindaco leghista di Vignola: «Perché a scuola possono andare i bimbi malati di Hiv e non quelli senza vaccini?» | VIDEO

Si fa fatica a credere che parole del genere siano state pronunciate sul serio. L’esponente della Lega Nord Simone Pelloni, sindaco di Vignola, cittadina di circa 25mila abitanti nel Modenese, nel corso di un incontro pubblico ha pronunciato questa frase che ha scatenato polemiche sia a livello locale, sia a livello nazionale: «Quello che qualche genitore mi ha detto – ha sottolineato il sindaco – sembra paradossale. Anche all’ammalato di Aids si garantisce il diritto allo studio, mentre si esclude il non vaccinato dall’asilo nido e dalla scuola d’infanzia o gli si fa pagare una multa qualora non faccia i vaccini in tempi prestabiliti. Questo è un paradosso ovviamente assurdo».

LEGGI ANCHE > No, non hanno abolito l’obbligo vaccinale

SINDACO VIGNOLA VACCINI, IL PARAGONE CON I BIMBI MALATI DI HIV

La sua uscita è stata resa pubblica anche su Facebook, grazie a un video del segretario regionale del Partito Democratico Paolo Calvano. Parole che scottano, pronunciate nel pieno della polemica contro la legge Lorenzin che obbliga i bambini a sottoporsi alle vaccinazioni per potersi iscrivere a scuola. Parole discriminatorie, che paragonano la drammatica situazione di piccoli incolpevoli (gli alunni malati di Hiv) con quella di altri bambini che non vengono vaccinati dalle famiglie.

SINDACO VIGNOLA VACCINI, L’ATTACCO DI ROBERTO BURIONI

Sul caso è intervenuto anche il dottor Roberto Burioni, l’immunologo che da sempre sta portando avanti una battaglia a favore delle vaccinazioni, che ha spiegato in questo modo l’infelice uscita del sindaco di Vignola: «Un bambino malato di AIDS – ha scritto Burioni su Facebook – non rappresenta in alcun modo un pericolo per altri bambini. L’infezione, a differenza di quanto accade con l’epatite B, non si trasmette con i rapporti sociali. Discriminare o solo immaginare la discriminazione di un bambino infettato da HIV è quanto di più abbietto e ripugnante io possa immaginare, perché la vittima di questa discriminazione è un bambino malato e, quindi, più debole».

Al crescere della polemica, il sindaco di Vignola Pelloni ha replicato sostenendo che le sue parole sull’HIV facevano parte di un discorso più ampio che è stato travisato. «Ho semplicemente voluto evidenziare ciò che mi pare una completa assurdità – dice l’esponente della Lega Nord -: se un bambino dai 0 ai 6 anni non è vaccinato viene escluso dal nido o dalla scuola materna, mentre dai 6 ai 16 anni è sufficiente che i genitori paghino la multa e può andare a scuola anche senza vaccinazione». Ma le parole sull’Hiv pesano come un macigno. E sono davvero difficili da perdonare.

Share this article