Niente gatto nel dormitorio universitario, negli USA la studentessa disabile fa causa e vince

16/10/2017 di Redazione

Quando si è iscritta alla North Carolina State University, un anno fa, le hanno detto che non poteva tenere con sé il proprio gatto nel dormitorio universitario: a Laura Auman, una studentessa disabile il divieto proprio non è andato giù, perché Kifree, la sua micia bianca, non è solo un’amica a quattro zampe, ma un indispensabile supporto emotivo.

La studentessa, quindi, si è rivolta al Tribunale e ha presentato una denuncia federale contro l’università per discriminazione, in base al Fair Housing Act, un testo che – come spiega la Stampa – tutela compratori e affittuari di appartamenti da discriminazioni di razza, colore, religione, sesso, status familiare o nazione di origine. I giudici hanno riconosciuto che il divieto di tenere il gatto nel dormitorio universitario rappresentava una discriminazione per Laura, che ha bisogno del supporto emotivo dell’animale per stare bene.

NIENTE GATTO NEL DORMITORIO UNIVERSITARIO, UNA STUDENTESSA DISABILE FA CAUSA ALLA NORTH CAROLINA STATE UNIVERSITY

L’Ateneo e la studentessa sono giunti ad un accordo: Laura potrà tenere con sé il gatto nel dormitorio universitario e riceverà dalla North Carolina State University anche un risarcimento di 3mila dollari, per il danno che le hanno arrecato privandola della compagnia dell’animale lo scorso anno. La studentessa non ha voluto rilasciare alcun intervista dopo, né è stato specificato di quale disabilità soffra. I giudici, comunque, hanno riconosciuto il beneficio terapeutico che le deriva dalla compagnia di Kifree.

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Il caso rappresenta un precedente e se altri studenti in futuro volessero tenere un animale da sostegno in camera con loro, avranno il diritto di farlo. La North Carolina State University pubblicherà a breve le proprie linee guida in materia, aprendo così le porte dei dormitori a gatti, cani o altri animali utili a scopi terapeutici.

Foto copertina: Pixabay

 

 

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